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Saluti immigrati irregolari: a rischio un diritto fondamentale

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AREZZO – Una misura preoccupante, che mina le basi della solidarietà sociale e rischia di trasformare i medici in delatori. Così Ucodep commenta l’approvazione da parte del Senato dell’emendamento 39.306 al DDL 733. “Il diritto alle cure e alla salute mediche è un diritto umano fondamentale sancito e dalle convezioni internazionali e dall’articolo 32 della nostra Costituzione, intangibile per ogni paese che voglia definirsi civile e democratico. La facoltà lasciata al personale medico di denunciare gli immigrati irregolari fa compiere all’Italia un passo indietro inaccettabile in termini di civiltà del diritto e rischia di creare un’emergenza sanitaria, con pericoli in primis per la salute degli immigrati, ma anche quella di tutti gli altri cittadini”, afferma Francesco Petrelli, presidente di Ucodep, Ong impegnata da anni in numerosi progetti di mediazione culturale per l’accesso ai servizi sociali degli immigrati, inclusa l’assistenza medica. “Un paese come l’Italia ha l’obbligo di assicurare a tutti il diritto alle cure, senza la minaccia per gli stranieri irregolari di una segnalazione alle autorità. Il problema dell’immigrazione irregolare va affrontato con serietà e determinazione, usando gli strumenti più opportuni, ma soprattutto con politica seria basta su diritti, doveri e regole da far rispettare, recuperando il buon senso”, continua Petrelli. “Ci auguriamo che la Camera dimostri saggezza e respinga questa misura”. In questi giorni, Ucodep ha sostenuto con forza l’appello “Divieto di segnalazione – Siamo medici e infermieri, non siamo spie”, lanciato da Medici Senza Frontiere (MSF), Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG). L’emendamento al DDL rischia di vanificare gli investimenti che regioni e aziende sanitarie hanno effettuato negli ultimi anni per assicurare l’assistenza sanitaria anche agli immigrati non in possesso di titolo di soggiorno.

IL LAVORO DI UCODEP SINO AD OGGI
Ucodep realizza da anni servizi a supporto degli immigrati per facilitare la loro integrazione nel tessuto sociale italiano. Nel 2008, ha assistito circa 20mila immigrati per consentire loro di usufruire dei servizi sociali, inclusi quelli sanitari, grazie all’impegno di circa 60 mediatori linguistico-culturali. In particolare, Ucodep organizza l’erogazione di servizi di mediazione per stranieri nelle strutture sanitarie delle ASL di Arezzo, Firenze, Prato, Pistoia e Empoli e nei Centri per l’impiego, Centri per l’integrazione, scuole medie e superiori della provincia di Arezzo. “Nel nostro lavoro quotidiano, ci siamo resi conto di quanti ostacoli devono superare gli immigrati per rivolgersi in modo corretto e con fiducia a servizi essenziali come quelli sanitari e consentire una presa in carico appropriata da parte degli operatori”, osserva Giulia Capitani, responsabile Ucodep per il settore della mediazione linguistico-culturale. “La possibilità di denuncia degli immigrati irregolari da parte dei medici, oltre a ledere un diritto fondamentale dell’individuo, può spingere molti di loro a ricorrere a metodi di cura improvvisati o a non curarsi affatto. La misura rischia inoltre di creare diffidenza e confusione anche tra gli immigrati che hanno i documenti in regola, ma hanno poca confidenza con la lingua italiana e con le nostre procedure amministrative”.