Home Cultura e Eventi Cultura Si aprono le stanze delle terme di Diocleziano a Roma

Si aprono le stanze delle terme di Diocleziano a Roma

0

ROMA – Maestosa ed austera la sala decima delle Terme di Diocleziano ha riaperto le sue porte. Rimasta chiusa per circa trent'anni e' la prima sala ad essere restaurata di un complesso molto piu' vasto. ''Tutto il complesso risulta formato da ben 6 ettari – spiega all'ADNKRONOS l'architetto Marina Magnani della sovrintendenza archeologica di Roma – originariamente erano 13, tutti da restaurare ed allestire. Si tratta di una operazione che si dovrebbe completare nel giro di quattro anni – aggiunge l'architetto -con una spesa di circa quindici milioni di euro. Abbiamo iniziato dall'aula decima per la sua posizione centrale al complesso, piu' vicina all'entrata. Proseguiremo poi con le altre sale, l'una dopo l'altra cosi' come si presentano''. A giorni infatti, iniziera' il restauro dell'undicesima, originariamente adibita a serbatoio delle terme sara' riaperta entro l'anno e destinata a diventare l'aula dei mosaici. Qui saranno raccolti i mosaici arrivati dall'intero territorio della citta' di Roma nell'arco dei vari secoli. Infatti, le Terme di Diocleziano, sono un vero e proprio contenitore, o meglio uno scrigno dove vivono insieme opere di varie epoche storiche, arrivate da ogni angolo della citta', da ogni scavo effettuato negli anni.

Una indicibile raccolta di opere d'arte, grandi e piccole, che hanno fatto delle Terme di Diocleziano, dalla fine dell'800, un vero e proprio museo. Ed e' proprio per questa sua caratteristica di contenere cosi' tante opere d'arte che all'interno della struttura e' stato realizzato un laboratorio di restauro dove lavorano circa venti professionisti, per tecniche di restauro tra le piu' diverse: metalli, ceramiche, affreschi, marmi. Insieme all'aula dei mosaici sara' aperta anche quella attigua, definita la undici bis, gia' restaurata e consolidata. Questa, nell'Ottocento, era diventata l'abitazione di un pittore che aveva affrescato parte dell'ambiente ancora riconoscibile dai resti degli affreschi. Forse voleva ridare a quell'aula lo stesso lustro che le Terme avevano nel periodo in cui furono realizzate. Erano infatti grandi stanze lussuose, piene di marmi, stucchi e pavimenti a mosaico, le pareti erano completamente dipinte e gruppi scultorei commissionati appositamente ornavano le immense stanze. Insomma un vero e proprio museo che negli anni, soprattutto in quelli del Medioevo, subi' delle grandi manomissioni.

Oggi, dell'arredo originale delle Terme e' rimasto poco, e i restauri precendenti hanno a volte compromesso e appesantito la struttura originaria. Anche se i lavori di restauro e consolidamento sono riusciti a restituire al complesso l'adeguata dignita'. ''Abbiamo dovuto consolidare tutte le strutture murarie, le volte e le pareti – aggiunge l'architetto – Abbiamo collocato impianti di riscaldamento e di illuminazione, un video che racconta la storia delle Terme e del restauro e riallestito la stanza rispettando la sua originaria connotazione funeraria''. Nella sala decima ci sono esposti sepolcri, sarcofagi e rilievi con i ritratti dei defunti. C'e' la grande tomba che impera nella grande aula, detta dei Platorini, scoperta nel 1880 presso via della Lungara e ricostruita nel 1911. Sono stati inseriti anche due tombe a camera scavate nel tufo, scoperte nel 1951 in via Quirino Majorana che facevano parte di una necropoli di via Portuense tra la fine del I e il III secolo d.C.. Tra gli altri reperti esposti nella sala un sarcofago proveniente da via Labicana, con Dioniso e Arianna, e due grandi lavabi in marmo. "Ma soprattutto – afferma l'architetto Marina Magnani – abbiamo pensato di organizzarla in modo che possa diventare sede di eventi culturali. Abbiamo lasciato la parte centrale della stanza vuota proprio per consentire l'organizzazione di concerti e convegni''. Infatti, dal 4 aprile al 2 maggio, in occasione de "La notte dei musei" ogni sera del sabato sono previsti incontri di musica, teatro, letteratura. Insomma, le Terme di Diocleziano tornano ad essere il luogo per cui sono state pensate.

Articlolo scritto da: Adnkronos