MILANO – Ha chiuso il portone d'ingresso alle sue spalle, ma quelle mura non l'hanno salvata dal suo aggressore che l'attendeva nascosto nell'androne dello stabile e ha abusato di lei riuscendo a trascinarla in uno scantinato. E' una ragazza di 31 anni la vittima dell'ultimo stupro avvenuto in via Vignati, zona Affori, a Milano. Ieri, pochi minuti prima delle 21, la donna è rientrata a casa ma non è riuscita ad aprire la porta del suo appartamento.

All'improvviso, nell'androne, è apparso uno sconosciuto, un uomo descritto come un nordafricano, che l'ha minacciata e l'ha costretta a seguirlo fino alle cantine dove, l'ha prima rapinata dei soldi contenuti nella borsa, 100 euro, poi le ha tappato la bocca e l'ha violentata. Un abuso, durato alcuni minuti, poi l'aggressore è fuggito. La vittima, visitata dai medici della clinica Mangiagalli, ha denunciato l'accaduto ai carabinieri.

Come spiegato al comandante della Compagnia Duomo, la ragazza stava rincasando dal lavoro e, dopo avere parcheggiato l'auto nel garage, si è avvicinata all'ascensore. Qui l'aggressore, con il volto parzialmente coperto dal cappuccio di una felpa, l'ha colpita. Armato di una spranga l'ha immobilizzata e costretta a seguirlo nel locale contatori dove l'ha parzialmente svestita ed ha abusato di lei per alcuni minuti. Nel tentativo di divincolarsi la 31enne è riuscita, con un gesto quasi istintivo, a staccare alcuni contatori della corrente elettrica lasciando al buio alcuni appartamenti, tra cui quello della sua famiglia.

E' stata la sorella, scesa per andare a riattivare l'interruttore, a trovare la ragazza in stato di shock mentre il suo aggressore si era allontanato impaurito da alcuni rumori. La donna è stata medicata all'ospedale Mangiagalli dove è stata confermata la violenza subita.

Articlolo scritto da: Adnkronos