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Teatro Petrarca: riaprirlo un obbligo, fare presto un dovere

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Teatro Petrarca: riaprirlo un obbligo, fare presto un dovere

AREZZO – Dichiarazione di Stefano Baldi, capogruppo consiliare Fi per il Pdl:
«Troppo tempo si è perso nell’inseguire chimere progettuali, utili forse a qualcuno, ma di certo non al teatro e agli aretini. Adesso c’è un obbligo! Riapriamo quelle tristi porte grigie di via Guido Monaco. C’è da mettere in campo buona volontà, spirito di servizio e senso del dovere verso la città e i lavoratori del settore che, da troppo tempo, sono stati privati delle loro opportunità. A coloro che sono concentrati su trattative, pesi, contrappesi e cavilli, la città intera chiede di affrontare scelte che abbiano come primo obiettivo la rapidità della riapertura. Addetti ai lavori ed esperti concordano nel dire che, facendo presto, è possibile garantire lo svolgimento della stagione teatrale 2010/2011. Il progetto dovrà prevedere la messa a norma della struttura, il rimodernamento della dotazione tecnologica e la riqualificazione degli spazi tecnici, di servizio e per il pubblico. Tutto questo, nel rispetto dell’essenza architettonica e delle riconosciute, oltre che decantate, qualità scenotecniche e acustiche del Petrarca.
L’obiettivo si basa su una responsabilità, che proprietà e amministrazione comunale debbono sentire comune: restituire alla città non solo un luogo, ma sopratutto una funzione. Ma per fare questo, non basta solo riaprire un teatro. Anzi, perché la riapertura del Petrarca possa essere il preludio di un’opera felice, il Sindaco, da subito, dovrebbe compiere scelte politico-amministrative che guardino verso più moderne e sussidiarie forma di gestione per tali attività. Un atto di coraggio che consenta, ad esempio, attraverso la scelta di una fondazione di partecipazione (rispettando così i diritti della proprietà, il ruolo e la responsabilità dell’ente pubblico) di consegnare la funzione teatro, oltre ai luoghi, nella mani della città, con formule di gestione più dinamiche e più attrattive nei confronti delle risorse economiche private.»