Home Attualità Tilda Swinton e Alba Rohrwacher al Lido con ‘Io sono l’amaore’

Tilda Swinton e Alba Rohrwacher al Lido con ‘Io sono l’amaore’

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VENEZIA – ''Un film sul dolore del mondo. Perche' alla fine e' su questo che tutto ruota''. Luca Guadagnino estrae una sintesi eloquente per esprimere il senso ultimo di un film che ha una genesi di 11 anni. 'Io sono l'amore' riunisce la sua anima creativa a quella dell'amica Tilda Swinton: insieme hanno originato e realizzato il progetto. ''Ho scelto di ambientare il film a Milano perche' e' li' che nasce, vive e si riproduce il capitale ed e' da li' che volevo osservare le dinastie borghesi imprenditoriali: dal di dentro''. Milano, infatti, e' la citta' in cui 'Io sono l'amore' trova il suo prevalente sviluppo, accanto a Sanremo e un'appendice londinese. ''Ci avevano offerto di girarlo a Torino – continua Guadagnino – anche con un cospicuo supporto della Film Commission guidata da Steve Della Casa ma alla fine il capoluogo lombardo era la destinazione naturale del film; il distacco dall'ipotesi torinese ci ha anche permesso il distacco da un'eccessiva identificazione agli Agnelli''.

Profondo studioso e conoscitore di tutto il cinema, Guadagnino spiega di ''non aver mai smesso di osservare Visconti – comunista e aristocratico insieme – che e' entrato organicamente nella sua estetica. Cosi' come i ''campi lunghi alla Houston di 'The Dead' o piu' in generale di un grande cinema del passato: oggi si tende a fare molti primi piani, una volta si guardava piu' attentamente l'insieme e la lontananza mostrava piu' di quanto non si possa immaginare''.

Rispetto alla cura della bellezza in ogni dettaglio, di cui e' pervaso 'Io sono l'amore', il regista di origine palermitana – ma a lungo etiope di residenza – spiega che ''si tratta di un'esigenza intrinseca alla ricchezza materiale: la ricerca della bellezza, del lusso, dell'immagine compensatoria ad infinito senso di insicurezza. In breve e' il narcisismo infinito a nutrire i ricchi. Il loro capitale, alla fine dove va? Me lo chiedo in continuazione. E mi rispondo con le truffe perpetrate negli ultimi anni nel mondo dell'alta finanza. Personaggi come Bernard Madoff hanno truffato il mondo solo a vantaggio di se stessi''.

Posto in concorso a Orizzonti, 'Io sono l'amore' poteva ambire al concorso 'principale' anche per la presenza di Tilda Swinton come protagonista. ''Noi siamo contenti cosi' – chiosa Guadagnino – smettiamola con certi discorsi di 'lesa maestà'. Venezia ci sta accogliendo a braccia aperte e ci ha posizionato di sabato, un giorno sicuramente di ottima esposizione''. E soddisfatte di essere al Lido con questo film sono anche Tilda Swinton e Alba Rohrwacher, la cui somiglianza impressionante le fa sembrare sorelle, più che non madre-figlia come nella pellicola. La Swinton, che con l'amico Guadagnino ha concepito 'Io sono l'amore', ha preso Alba Rohrwacher sotto la sua ala protettiva nel film in cui l'una recita la protagonista Emma, l'altra la figlia Elisabetta.

''Il personaggio di Elisabetta mi appartiene piu' di quello di Emma ed e' forse il mio contributo piu' personale all'insieme del progetto'' confessa l'attrice britannica, che conosce il regista italiano da oltre 20 anni e con il quale ha condiviso esperienze artistiche e umane. ''Betta risuona molto della mia vita, della mia esperienza personale. Emma, invece, non ha nulla di me a parte non essere italiana. Ma piu' che una straniera, e' un'aliena: quasi un'opera d'arte/macchina messa a punto per piacere/funzionare in un palcoscenico di apparenze, in un museo di staticita'. Per fortuna riesce a trasmettere a due dei suoi figli, specie a Betta, quella parte di se' che voleva librarsi. Il processo alla fine e' proprio questo: e' la figlia a condurre la madre sulla strada della liberta', cioe' dell'amore''.

Tale ''germoglio di ribellione'', espresso appunto dal personaggio di Betta, Alba Rohrwacher l'ha amato tantissimo: ''Conosco il progetto da 4 anni ed e' stato fondamentale entrarvi fin dall'inizio. Straordinario, poi, svilupparlo con un'attrice per me leggenda vivente''. 'Io sono l'amore' e' un film su una dinastia. ''Il concetto di dinastia – interviene Swinton – e' di estrema importanza da comprendere perche' trascende il singolo individuo ed e' potenzialmente eterno e senza confini. E' un modello di riferimento sociologico su cui tutti i popoli hanno fondato secoli di potere''. Il film uscira' per Mikado il 2 ottobre.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Cinematografo.it