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Ue, i socialisti europei si schierano con D’Alema

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BRUXELLES – Il ministro degli Esteri britannico David Miliband sarebbe pronto al 'gran rifiuto' della carica di responsabile della politica estera dell'Ue (Mister Pesc) per restare nel Regno Unito, i socialisti europei sostengono con forza Massimo D'Alema in questa funzione. E' quanto riferiscono ad ADNKRONOS INTERNATIONAL fonti del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D) contattate a Bruxelles, che confermano alcune dichiarazioni stampa, rilasciate in Romania, dal capogruppo S&D Martin Schulz.

Secondo il tedesco, il rifiuto di Miliband sarebbe "definitivo", e sarebbe stato ribadito al presidente del Pse (che fa parte del gruppo S&D) Poul Nyrup Rasmussen nel corso dello scorso fine settimana. D'Alema, dicono al Pse, "gode di fortissimo sostegno" nella famiglia europea. Rimane tuttavia l'incognita di un'altra possibile candidata britannica, più volte citata dalle cancellerie europee, e cioè l'attuale commissario europeo al Commercio Catherine Ashton. Se questa candidatura fosse concretizzata da Londra, il Pse, dicono a Bruxelles fonti socialiste, "non potrebbe che prenderne atto, perché non sta a noi indicare i nomi per queste alte cariche".

Fino ad oggi comunque, ricordano molti diplomatici a Bruxelles, il premier britannico Gordon Brown non ha voluto in alcun modo esprimersi sulla possibile candidatura del suo ministro degli Esteri, insistendo piuttosto su quella di Tony Blair a presidente Ue (Gordon Brown "continua a sostenere al 100%" Blair per la carica di presidente dell'Ue, ha dichiarato un portavoce di Downing Street). Del resto, vari osservatori della politica britannica sostengono che Brown non avrebbe alcuna intenzione di privarsi di Miliband, uno dei volti laburisti più popolari nel Regno Unito, in vista delle difficili elezioni del 2010, che quasi certamente i conservatori si aggiudicheranno. Miliband, dal canto suo, finora ha sempre smentito di essere candidato, e potrebbe essere tentato dalla successione a Brown alla guida del Labour dopo un'eventuale sconfitta per risollevare il partito con l'obiettivo, in un'altra legislatura, di essere lui premier.

Non si sbilancia, dal canto suo, Massimo D'Alema: "E' una vicenda molto delicata sulla quale non posso e non devo dire nulla. Non dipende da me ma dal consiglio europeo".

Per la carica di presidente dell'Unione resta in 'poll position', intanto, il premier belga Herman Van Rompuy, che gode di un consenso sempre più ampio anche se la sua possibile ascesa alla presidenza Ue angoscia la politica interna belga per la possibile riesplosione delle tensioni tra francofoni e fiamminghi. La serata berlinese per il ventennale della caduta del muro con la presenza dei leader dell'Unione europea potrebbe essere decisiva e in effetti la presidenza svedese dell'Ue sta aspettando di vederne i risultati per annunciare il previsto summit straordinario dei leader Ue sulle nomine. Summit che dovrebbe avvenire ormai con ogni probabilità la prossima settimana tra il 17 e il 19 novembre.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki/Ign