Home Cronaca Ultime limature all’enciclica del Papa

Ultime limature all’enciclica del Papa

0

CITTA' DEL VATICANO – Oramai è lotta contro il tempo in Vaticano per far uscire l'enciclica sociale di Benedetto XVI prima del prossimo G8 che si terrà in Italia a L'Aquila. Il testo, secondo quanto apprende l'ADNKRONOS, è stato ormai completato, anche se qualche ritocco potrebbe ancora essere compiuto da Ratzinger nelle prossime ore. L'enciclica porterà in ogni caso la data del 29 giugno, festività dei santi Pietro e Paolo.

Della ''Caritas in veritate'' (amore nella verità) – questo il titolo del testo – esistono del resto diverse bozze, come avviene spesso per le encicliche, ma quella definitiva è nelle mani del Papa. Restano le previsioni sulla data di pubblicazione. Il 4 il 6 o il 7 luglio. Insomma è questione di una settimana ma ormai è davvero una lotta contro il tempo perché oltre alle traduzioni, almeno quelle nelle lingue più diffuse a livello mondiale, c'è il problema dei tempi di stampa per un testo che dovrà essere distribuito in centinaia di migliaia di copie.

La ''Caritas in veritate'' è la terza lettera enciclica di Ratzinger dopo la ''Deus caritas est'' e la ''Spe salvi''. Il testo del Papa toccherà diffusamente il tema della giustizia come uno dei punti centrali della riflessione sulle questioni sociali ed economiche del nostro tempo. Tuttavia la critica anche forte alle derive speculative del capitalismo mondiale non assumerà i toni della messa in discussione del ''sistema'' economico in quanto tale; in questo senso il testo si riallaccerà alle encicliche sociali di Giovanni Paolo II, la ''Sollicitudo rei socialis'' (1987) e la ''Centesimus Annus'' (1991), ma anche la ''Populorum progressio'' di Paolo VI (1967).

Insomma a finire sul banco degli accusati sarà il tracollo etico e morale che ha coinvolto il mondo della finanza e livello globale con l'ultima crisi. Ancora i temi del clima e dell'ambiente, cioè della salvaguardia del Creato, della pace, della povertà e del disarmo troveranno spazio all'interno del testo del Papa. Così come il sistema di relazioni economiche fra Paesi poveri e Paesi ricchi. E se pure vi saranno alcune indicazioni di carattere generale circa le risposte concrete da dare alle diverse situazioni, l'enciclica non sarà un testo da ''economisti'', ma anzi si muoverà lungo le direttrici dei grandi principi – quello della governance globale richiamato spesso dal Papa in questi mesi – e quello dei riferimenti etici di fondo relativo ai comportamenti dell'uomo, alla scelta fra il bene e il male, al messaggio cristiano che si invera anche nelle questioni sociali ed economiche.

Lo stesso Ratzinger inoltre aveva spiegato solo un paio di mesi fa che la forza della crisi economica e finanziaria a livello mondiale lo aveva indotto ad ulteriori approfondimenti del testo. Di particolare rilievo, per comprendere la riflessione del Pontefice su tutta la materia, quanto lo stesso Benedetto XVI disse rispondendo a una sacerdote lo scorso 29 febbraio proprio sui problemi della crisi economica: ''E' dovere della Chiesa – disse nell'occasione il Papa – denunciare gli errori fondamentali che si sono oggi mostrati nel crollo delle grandi banche americane. L'avarizia umana è idolatria che va contro il vero Dio ed è falsificazione dell'immagine di Dio con un altro Dio, Mammona''.

''Dobbiamo denunciare con coraggio – aggiungeva – ma anche con concretezza, perché i grandi moralismi non aiutano se non sono sostenuti dalla conoscenza della realtà, che aiuta a capire che cosa si può in concreto fare. Da sempre la Chiesa non solo denuncia i mali, ma mostra le strade che portano alla giustizia, alla carità, alla conversione dei cuori. Anche nell'economia la giustizia si costruisce solo se ci sono i giusti. E costoro si formano con la conversione dei cuori''.

Due questioni fondamentali emergono dalle parole del Papa: quello della nuova idolatria del denaro, dell'egoismo, dell'ingordigia e la questione dei ''giusti'': cioè la Chiesa dà il suo contributo attraverso la conversione dei cuori alla giustizia e alla carità, solo con un nuovo protagonismo umano fondato su questi paradigmi è possibile costruire strutture sociali giuste.

In questo senso fanno testo le parole pronunciate dall'arcivescovo di Monaco e Frisinga mons. Reinhard Marx, personalità ascoltata dal Papa, in una recente intervista dedicata appunto ai sociali: ''Come Chiesa, ci riallacciamo alla grande tradizione della dottrina sociale cattolica. La missione della Chiesa è anche quella di rendere evidente il fatto che il mondo debba essere organizzato secondo diritto e giustizia, carità a misericordia.

I cristiani impegnati sono chiamati a cambiare le strutture ingiuste della società. L'impegno caritatevole da solo non basta, c'è bisogno anche di consolidamento attraverso la dottrina sociale cattolica, serve dunque un lavoro applicato alle riforme politiche''.

Articlolo scritto da: Adnkronos