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Un’inedita Aida per Opera Festival 2009

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Un’inedita Aida per Opera Festival 2009

FIRENZE – Dopo il tutto esaurito della prima, che ha inaugurato la stagione 2009 di Opera Festival, ieri, 25 giugno, è andata nuovamente in scena, nel Parco delle Colonne del Giardino di Boboli, l’Aida, opera in quattro atti scritta da Giuseppe Verdi nel 1871 in occasione della celebrazione dell’apertura del canale di Suez. La platea gremita e brulicante, i primi suoni degli strumenti dell’orchestra, le prime luci che si accendono, poi il silenzio raccolto della platea sullo sfondo del Giardino al tramonto: tutto concorre a creare l’atmosfera perfetta per accogliere la rappresentazione. Fin dal primo atto è chiaro che non si tratta della solita rappresentazione magniloquente del melodramma verdiano, ma di un congegno accuratamente curato per mettere in risalto i protagonisti della storia, la recitazione, la musica e il canto. Come ha dichiarato il regista Andrea Cigni «A sostegno della necessaria espressività e interpretazione da parte dei cantanti interviene una scena realmente comunicativa e una scelta di luci ed atmosfere che non vogliono semplicemente rendere giustizia dell’aspetto trionfale dell’opera, ma cercano di andare al nocciolo della questione: la narrazione di un dramma, senza dimenticare l’elemento primario e fortemente espressivo, la musica, che guida sapientemente sensazioni, affetti, tensioni,nello svolgersi della storia». La scenografia tanto discussa di Igor Mitoraj è, infatti, semplice ma fortemente evocativa, costantemente animata da luci e sfumature di colori e da imponenti sculture che ricordano il mondo classico e sembrano invitare alla riflessione e alla contemplazione del dramma che si consuma davanti agli occhi dello spettatore. Concorrono a suscitare simili impressioni anche i costumi, in linea con l’essenzialità della rappresentazione, e le eleganti coreografie del MaggioDanza. Intensissimi i malinconici monologhi di Aida, interpretata da Dimitra Theodossiou, di Radames, interpretato da Ignacio Encinas, e di Amneris, interpretata da Serena Pasqualini; emozionante la celebre Marcia trionfale che sancisce la vittoria dell’esercito egiziano, egregiamente eseguita dall’orchestra di Opera Festival, diretta dal maestro Roberto Tolomelli. Pareri discordanti a parte, questa Aida ha senza dubbio il pregio di avere una propria personalità, senza necessariamente tradire l’intento originario dell’opera, e a catalizzare l’attenzione sulla sostanza del dramma, riuscendo ad avvicinare tutti ad un indimenticabile ed universale capolavoro del nostro patrimonio musicale e culturale.

Articlolo scritto da: Maddalena De Donato