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Una magica notte a Corciano

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CORCIANO – Dicono sia uno dei borghi più belli d'Italia, certamente è uno dei più affascinanti. Posto sulla sommità di una collina poco fuori Perugia, domina la vallata e stupisce il visitatore per la cortesia degli abitanti e per il patrimonio culturale che possiede. Quasi surreale nella sua collocazione spazio-temporale, Corciano rappresenta con il suo festival una delle più belle realtà del centro Italia dove tutte le arti trovano spazio. Il teatro, la poesia, la musica, la pittura e la scultura, il cinema e il giornalismo, assieme agli incontri e ai dibattiti rendono unico questo festival che dal 1965 scandisce l'agosto umbro e sicuramente risulta un valore aggiunto per un territorio ricco di cultura e di tradizioni. Per i primi sedici giorni di agosto Corciano diventa il luogo ideale per decine di artisti, in ogni piazza si organizza un evento, in ogni spazio libero una mostra, si parla di teatro e di cultura e si commenta questa o quella esposizione dimenticando per un pò il vivere quotidiano.
Passeggiare per il centro storico in uno dei giorni dell'evento è una continua sorpresa, esci esterefatto dalla mostra di Gianni Dessì, evento espositivo di punta del festival assieme all'esposizione di Mirella Temperini in arte Osmida, e ti cali nelle magiche atmosfere futuriste di Nello Palloni, dopo aver ascoltato un recital di Pasolini e un concerto di Fiati in una delle piazze del piccolo borgo o aver parlato con Angela Alioto vice sindaco di San Francisco, che per rianimare la comunità cattolica della sua città ha riprodotto fedelmente in una ex palestra la Porziuncola di Assisi. Da Corciano ci passano tutti, ma proprio tutti, critici, giornalisti, scrittori, politici, artisti di fama e il Borgo diventa un crogiuolo di idee e di valori. Il sindaco si intrattiene con i visitatori mentre la musica di Rossini e di Strauss echeggia nell'aria e i giovani partecipanti al Premio Corciano di pittura e scultura smaniano per accoglierti nei loro spazi e farti vedere i propri lavori, fieri di avere la possibilità di esporre le proprie opere. Fra tutti spicca un giovane artista Stefano Errighi, lavora con le testimonianze che si è fatto lasciare dai visitatori sulla porta del suo spazio, trasformando fazzoletti, magliette, pantaloni in opere di straordinaria intensità, ponendo fra realtà e sogno la scia dei ricordi personali. Esci dal Borgo con tristezza e torni alla realtà, anche i bei sogni finiscono. La speranza è che quello di Corciano prosegua nel tempo e continui con innovazione e ricerca questo Festival, continuando a stupire come sempre ha fatto.

Articlolo scritto da: Danilo Sensi