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Una strada ad Arezzo a Martin Luther King

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AREZZO – La diatriba sulla intitolazione per un giorno, sabato 5 dicembre, del Liceo Scientifico al giocatore dell’Inter Mario Balotelli ha sollevato un dibattito positivo e dimostrato quanto il sentimento dell’antirazzismo sia comunque diffuso in città e fra gli studenti.
La proposta aveva ovviamente un connotato simbolico che ci aiutava a comprendere quanto le persone con pelle diversa dalla nostra debbano purtroppo ancora oggi sopportare appellativi ingiuriosi se non vere e proprie discriminazioni.

Due dei principali Comuni della Provincia di Arezzo hanno scelto di intitolare una strada al sognatore per eccellenza della convivenza civile fra gruppi ed etnie: Martin Luther King, martire di una speranza che seppe incarnare come nessuno. E che per questa pagò il prezzo più alto. Un nome emerso peraltro in questi giorni da parte di chi ha mosso critiche alla proposta “Balotelli”. Il solo pronunciarne il nome è una dichiarazione esplicita di antirazzismo.

Ci piacerebbe che anche Arezzo, il Comune capoluogo, la facesse propria: dimenticando Balotelli, Henry o qualsiasi altro giocatore che finisce per “rinfocolare” le passioni calcistiche di ciascuno, credo che su Martin Luther King possa invece esserci unanimità di consensi. Avanzerò una proposta affinché si possa giungere in tempi rapidi ad arricchire la toponomastica aretina con questo nome emblematico e indimenticabile che non appartiene al secolo scorso e a una sola nazione ma a tutte le epoche e a ogni uomo.