Home Cronaca Viareggio piange i morti del treno-bomba. Napolitano: ”…

Viareggio piange i morti del treno-bomba. Napolitano: ”…

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Viareggio – Viareggio e l'Italia piangono le vittime del disastro ferroviario di lunedì scorso. Un lungo e commosso applauso ha accolto questa mattina i 15 feretri degli italiani morti nella strage della stazione che della camera ardente allestita nel Palasport sono stati portati in spalla nello stadio Dei Pini da vigili del fuoco, forze dell'ordine e e soccorritori. Le salme delle sette vittime musulmane, di nazionalità marocchina, sono invece state trasferite sabato scorso in Marocco per le esequie in madrepatria.

Assoluto il silenzio, rotto solo dalle lacrime dei parenti e dei congiunti delle vittime. La prima bara ad essere portata fuori è stata quella di Ilaria Mazzoni, seguita da quella della sorella Michela. I nomi delle vittime, sette delle quali sono state trasportate in Marocco, sono stati citati uno per uno e sulle bare di ognuna sono state sistemate rose bianche.

Oltre 25 mila, secondo le stime del comune, le persone che hanno assistito alla cerimonia. In 10 mila hanno affollato gli spalti dell'impianto sportivo, mentre le altre 15 mila sono dovute rimanere all'esterno, e hanno seguito la cerimonia funebre da 4 maxischermi allestiti per l'occasione. Sulle gradinate, su un lunghissimo striscione si legge: "Guardateci dall'alto, fate che questo non accada più". Mentre altri due ricordano i bambini morti nella strage: ''Ciao Luca ti ricorderemo come il bambino dai capelli rossi'' e ''Con Lorenzo e Iman se ne va un pezzetto del nostro cuore''. Presenti anche gli amici di Hamza Ayad, il 17enne marocchino che ha perso la vita nel rogo, insieme alla sorella Iman di 3 anni, al padre Mohamed e alla mamma Aziza: ''Hamza resterai sempre nei nostri cuori'', scritto anche in arabo; un'altra scritta recita ''Iby fatti forza'' un incoraggiamento da parte degli amici alla sorella Ibitzen Ayad, l'unica della famiglia sopravvissuta.

Nel palco autorità, c'erano il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, i ministri Renato Brunetta, Altero Matteoli e Andrea Ronchi, il vicepresidente del Senato Vannino Chiti, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, il presidente del consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini.

Durante l'omelia, l'arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani ha affermato che "il fuoco che ha distrutto tutto nella tragica notte della strage di Viareggio è stato il visibile di un non senso, di un negativo assoluto che tutto fagocita e tutto distrugge, alimentato non solo dal caso e dalla fatalità''. E se la storia dell'uomo ''ha conosciuto e continua a conoscere violenze, ingiustizie, tragedie umane e disastri ecologici -ha proseguito monsignor Castellani- c'è da interrogarsi sul modo di vivere, per certi aspetti violenti o ad ogni modo che mettono a rischio la vita stessa, a cui concorriamo tutti, con i nostri stili di vita personali e collettivi''.

L'arcivescovo di Lucca ha ricordato anche le parole del Papa auspicando che ''simili incidenti non abbiano a ripetersi. Da tempo è venuto il momento che il nostro territorio, la nostra terra, con il contributo e la responsabilità di tutti, nessuno escluso -ha aggiunto monsignor Castellani- diventi come Dio l'ha voluta, 'madre sicura', terra sicura, proprio convertendo gli stili di vita personali e collettivi''.

Al termine della cerimonia anche l'Imam Wahid el Fihri ha tenuto una breve orazione per dare "nel nome del Dio unico un abbraccio di solidarietà e di fratellanza". Mentre il tenore Andrea Bocelli ha interpretato due brani: il 'Panis angelicus' di Frank e 'Ave verum corpus' di Mozart. Quindi 13 delle 15 salme sono state tumulate nel Cimitero Monumentale di Viareggio; due feretri, invece, quelli dell'ecuadoregna Oliva Magdalena Ruiz Cruz e della romena Ana Habic, per volontà dei famigliari verranno riportate in Ecuador e Romania.

Commosso il Capo dello Stato: "E' stata una giornata straziante, e straziate erano le persone e le famiglie che ho incontrato lì allo stadio", ha detto uscendo dall'ospedale della Versilia, dove ha visitato i tre feriti del disastro ferroviario ancora ricoverati nella struttura sanitaria. ''Quello che colpisce innanzitutto -ha osservato Napolitano- è lo choc, per quanto incredibile e imprevedibile fosse la tragedia. E poi il dolore per quanti hanno perso la vita: ho visto madri che hanno perso i figli", ha aggiunto il capo dello Stato che ha chiesto di "fare chiarezza" su quanto accaduto "prima ancora di verificare se ci sono delle responsabilità''.

All'ospedale il presidente della Repubblica, incontrando un gruppo di magrebini, ha espresso "cordoglio e solidarietà" anche per il lutto subito dalla comunità marocchin. Mentre il piccolo Leonardo Piagentini, il bimbo di 8 anni scampato alla tragedia ferroviaria, ha regalato un disegno fatto da lui, che mostra delle case e tante nuvole in cielo: su due di queste nuvole ci sono due bambini. "Ho visto Leonardo Piagentini -ha detto Napolitano parlando con i giornalisti- questo bambino che ancora non sa esattamente di aver perso la madre, i due fratellini, e di avere il padre gravemente ustionato". Il presidente della Repubblica si ferma per un attimo e mostra velocemente il disegnino: "Però vede, li ha già messi in cielo", dice il capo dello Stato, "e quindi ha capito" prosegue commosso il capo dello Stato. Leonardo "è un bambino allegrissimo, non so se magari questa allegria -osserva Napolitano- copra il senso di quello che è accaduto, anche se non ben percepito".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign