Home Attualità Economia 10 mosse per il rilancio dell’economia aretina

10 mosse per il rilancio dell’economia aretina

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AREZZO – E’ in corso, presso la sede di Arezzo Fiere e Congressi, l’Assemblea generale di Confindustria Arezzo che ha visto una importante e qualificata partecipazione di autorità e di industriali
Dopo il saluto di apertura del Sindaco Giuseppe Fanfani, la relazione del Presidente di Confindustria Arezzo Giovanni Inghirami è iniziata da un’analisi della situazione economica attuale e ha ricordato come il manifatturiero, punto di forza della nostra economia, oggi attraversa un’evidente crisi, perciò deve trasformarsi, acquisendo consapevolezza che il mercato sta cambiando e la risposta ai consumatori si deve dare con prodotti sempre più innovativi e creativi, in tempi rapidi e con elevato standard di servizio, mantenendo forte il carattere di prodotto artigianale e di qualità. “Se molti paesi potranno realizzare prodotti simili ai nostri, Cina compresa, nessuno potrà appropriarsi della cultura e della creatività del nostro territorio: “ la Toscana” – ha detto Inghirami – questa autenticità, che costituisce l’essenza dei prodotti, è quella che noi tutti insieme, nessuno escluso, dobbiamo sostenere oggi e negli anni a venire. Nei prossimi mesi è mia intenzione dar vita, assieme ai colleghi interessati, ad un “club degli innovatori” – ha annunciato Inghirami – ci confronteremo con esperti del settore e con le migliori esperienze in Italia ed all’estero per capire come far diventare le nostre imprese più capaci di creare innovazione”. Il Presidente ha poi richiamato l’attenzione su alcuni punti di fondamentale interesse per le aziende, come le difficoltà operative legate ai rapporti con la pubblica amministrazione: “Noi imprenditori abbiamo bisogno di tornare a respirare un clima di fattiva collaborazione fra imprese ed amministrazioni centrali e periferiche dello Stato. Abbiamo bisogno di vedere un nuovo slancio di tutti verso gli obiettivi primari di un Paese moderno ed efficiente: la creazione di valore aggiunto e di posti di lavoro”, auspicando anche una sempre maggiore collaborazione con gli enti di controllo. L’altro cambiamento ricordato da Inghirami riguarda invece le imprese, che devono imparare a lavorare in rete e a sentirsi parte di un sistema complesso e articolato, nel quale anche un concorrente può diventare un alleato. La prima esperienza in Italia di applicazione del nuovo contratto di rete è stata fatta proprio ad Arezzo ed ha riguardato le tre società di servizi delle Associazioni Industriali di Arezzo, Grosseto e Siena. “Anche nei rapporti fra le associazioni è tempo di cambiare – ha detto Inghirami – dobbiamo lavorare a rete anche fra le associazioni del nostro territorio; dialogare in modo intenso e sereno sui temi dello sviluppo, sulle comuni necessità di un sistema fatto di imprese che si assomigliano e si assomiglieranno sempre di più per caratteristiche e necessità”. Inghirami è poi passato a rendere conto di quanto proposto nel corso dell’assemblea 2009, una serie di temi sui quali istituzioni, enti ed amministrazioni avrebbero dovuto basare un’azione di sostegno allo sviluppo, soffermandosi su quelli che ancora devono trovare una risposta come le problematiche della E45; la necessità di redigere un progetto della Scuola di Design e della Moda; il consolidamento e la riqualificazione della presenza ad Arezzo delle Facoltà di Economia e Ingegneria; il rafforzamento degli Istituti tecnici; la riorganizzazione di Arezzo Fiere e Congressi (che a tutt’oggi vede ancora gli industriali senza rappresentanza in seno al Consiglio di Amministrazione); la necessità di sviluppare un piano di marketing territoriale finalizzato all’attrazione degli investimenti; l’allargamento del Progetto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Confindustria, INAIL, ASL e Organizzazioni Sindacali; il Piano provinciale per le energie rinnovabili ed il risparmio energetico; il piano di alienazione delle società pubbliche non strumentali. “Comunque sia, anche quest’anno la nostra Assemblea sarà caratterizzata da un forte orientamento alla proposta ed alle azioni da intraprendere, a livello locale e con le nostre forze, per sostenere la nostra economia” ha continuato Inghirami, preannunciando l’intervento di Luigi Biggeri, coordinatore del Comitato Scientifico di Confindustria Arezzo, Officina delle Idee – del quale fanno parte Valerio Battista (Amministratore Delegato Prysmian Spa), Salvatore Bianconi (Direttore Generale e Amministratore Delegato AnsaldoBreda), Enrico Bondi (Amministratore Delegato Parmalat Spa), Enzo Boschi (Presidente Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia), Massimo Goti (Ministero dello Sviluppo Economico), Domenico Mario Nuti (Professore Ordinario di Sistemi Economici Comparati all'Università "La Sapienza" di Roma), Giorgio Tellini (Componente il Consiglio di Amministrazione di SACE) e Pierluigi Rossi (Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione) – che ha poi presentato il Piano d’azione elaborato dal Comitato stesso. Inghirami ha chiuso la sua relazione ricordando il lavoro intenso e sistematico a sostegno delle imprese svolto da Confindustria Arezzo nel corso del 2009, riportato nella prima edizione del suo bilancio sociale (distribuito nel corso dell’Assemblea): dal credito alle relazioni industriali; sicurezza sui luoghi di lavoro; settore ambientale; sostegno all’estero delle imprese; formazione; energie rinnovabili (la società promossa da Confindustria Arezzo, Genergy SpA, ha inaugurato il primo impianto idroelettrico e a breve inaugurerà la sua prima centrale fotovoltaica); la costituzione del “Consorzio Ance Arezzo”; “Carta Industria” (l’iniziativa a sostegno del potere d’acquisto dei dipendenti delle aziende associate); l’accordo di collaborazione con l’Università di Siena e le Associazioni di Siena e Grosseto per migliorare il rapporto fra università e industria; l’impegno a sostegno del “Made in Italy” e della tutela dalla contraffazione; il contributo a progetti di sostegno dell’economia aretina (Polo digitale, iniziative su packaging ed etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari, la collaborazione fra la Sezione Orafi e l’Enea nel campo del trasferimento tecnologico). Poi l’appello finale per “disegnare il futuro insieme”: “Gli imprenditori possono e vogliono ancora fare la differenza – ha concluso Inghirami – per loro dobbiamo impegnarci a fare quanto possibile per aiutarli e farli sentire sostenuti e supportati. Non tutti riusciranno ad uscire indenni da questa fase economica. Ma è doveroso che tutti, amministrazioni, banche, ed enti si impegnino a fondo per sostenere e incoraggiare quelli che ce la possono fare, in quanto sono responsabili di decine di migliaia di posti di lavoro”. E infine ha concluso riaffermando l’impegno degli industriali per arrivare a cambiamenti profondi che affrontino le priorità di intervento.
A seguire, la presentazione del piano d’azione del Comitato Scientifico “Officina delle idee” di Confindustria Arezzo da parte del coordinatore Luigi Biggeri, una strategia d’insieme per il rafforzamento del tessuto produttivo aretino, mediante una serie di azioni, interventi e atti amministrativi coerenti in 10 diversi ambiti:

1) Accesso al credito e capitalizzazione delle imprese – Il Comitato propone un Progetto capitalizzazione (una seleziona di imprese del territorio con forti potenzialità di crescita e sviluppo. Per questa iniziativa le 3 Associazioni Industriali della Toscana Sud stanno definendo un accordo con Cassa di Risparmio di Firenze- Gruppo Intesa che prevede attività di consulenza e formazione in materia di finanza straordinaria) e un Progetto reti d’impresa: per sostenere i primi progetti di reti d’impresa attraverso servizi specifici e fondi di start-up.

2) Finanza di progetto per le infrastrutture del territorio – Suggerita la costituzione di un unico Comitato Promotore per la E78 con il coinvolgimento diretto di tutte le amministrazioni locali, enti e associazioni dei territori attraversati e interessati e la predisposizione di un Piano delle infrastrutture.

3) Aeroporto di Arezzo – La raccomandazione è di sveltire l’iter per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per realizzare il progetto di valorizzazione presentato e avviare entro l’anno 2010 il progetto, possibilmente con il coinvolgimento di un partner industriale del settore.

4) Trasporto su rotaia – La proposta è di puntare sul Piano Provinciale dei Trasporti, aggiornare i dati sui movimenti ed i flussi, ottimizzare i collegamenti verso nord (Firenze) e verso sud (Roma), coinvolgendo anche LFI, operatore storico nel settore del trasporto su rotaia, migliorarne l’efficienza e favorire un’efficace integrazione funzionale tra il trasporto su gomma e quello su rotaia di competenza regionale.

5) Settore Agroalimentare – Avviare una politica di marchio territoriale e promuovere la qualità dei prodotti con azioni di marketing anche attraverso le reti d'impresa. Dovranno essere promossi e sostenuti progetti-pilota, alcuni dei quali già avviati; per la realizzazione di “filiere corte” nel settore agroalimentare, in particolare in Valdichiana. Il Comitato sta già monitorando i progetti-pilota.

6) Energie rinnovabili e risparmio energetico – Viene proposta la realizzazione ad Arezzo di una centrale-pilota, la prima in Italia, in grado di produrre energia elettrica sfruttando il calore della crosta terrestre. Attorno a questo progetto potrebbe nascere un polo di eccellenza nel settore specifico. Si potrebbe inoltre elaborare un Piano per la Toscana del Sud delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e dell’ambiente che fissi gli obiettivi di breve e medio termine in ordine alla realizzazione di impianti di produzione, di rafforzamento del comparto industriale collegato, di sviluppo della ricerca nel settore, di investimenti pubblici collegati. Infine lo sviluppo della geotermia per le coltivazioni a più alto valore aggiunto per ottenere una riduzione dei tempi per i cicli produttivi e una riduzione dei costi.

7) Formazione- Scuole Superiori e Formazione Professionale – Il suggerimento è per la creazione di una Scuola di Management e Tecnologie Industriali, promossa da Confindustria Arezzo e aperta al contributo di soggetti pubblici e privati oltre all’istituzione e rapida attivazione dei Comitati Tecnico Scientifici, composti da organi scolastici e rappresentanti del mondo delle imprese, finalizzati a rafforzare il raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica, le esigenze del territorio e i fabbisogni professionali espressi dal mondo produttivo. Viene inoltre proposta la realizzazione del Progetto “Adotta una classe” (un’azienda per una classe) per individuare aree di miglioramento e avvicinare i programmi scolastici alle esigenze attuali dell’economia del territorio.

8) Conoscenze e buone prassi per lo sviluppo economico della provincia di Arezzo – Mediante l’istituzione di un “Osservatorio” dei fenomeni economici e sociali della provincia di Arezzo dove confluiscano tutte le ricerche che vengono svolte, evitando sovrapposizioni e sprechi di risorse. Il Comitato ha già assegnato una Borsa di ricerca “Donatello Andreini” sulle buone pratiche di sviluppo economico locale, del valore di € 15.000, da realizzare entro giugno 2011.

9) Valorizzazione del patrimonio culturale e turismo – Si propone di migliorare l’organizzazione museale, facendo delle eccellenze cittadine (Cappella Bacci, Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna, Museo Archeologico, Casa Vasari, Casa Bruschi), un percorso obbligato e attraente, con una cartellonistica intelligente e funzionale. Arezzo dovrebbe diventare un centro di mostre a cadenza regolare. Si dovrebbero infine animare le piazze e valorizzare Arezzo come “Città dell’oro”, con la creazione di spazi espositivi nella città, eventi, scuole di alta formazione sul design. Il Comitato ha fatto proprio il contributo del Rettore della Fraternita dei Laici, Prof.ssa Liletta Fornasari.

10) Formazione- Università – Il potenziale fabbisogno di formazione universitaria riguarda una popolazione complessiva di oltre 8.500 studenti della provincia di Arezzo. Qualora tale fabbisogno non potesse più essere soddisfatto con l’attuale organizzazione, Arezzo dovrebbe comunque puntare a mantenere sul territorio una propria struttura di formazione a livello universitario.
Si è passati poi alla tavola rotonda fra Giovanni Inghirami, Pietro Pagliuca (Direttore Generale del Consorzio Agrario di Siena), Roberto Vasai (Presidente della Provincia di Arezzo) e Giovanni Tricca (Presidente della Camera di Commercio di Arezzo), coordinata da Alessandro Plateroti (Vice Direttore del Sole 24 Ore). “Il nostro territorio è la grande risorsa per la ripresa – ha detto Pietro Pagliuca – l'eccellenza dei nostri prodotti è riconosciuta nei prestigiosi marchi dell'industria alimentare e nella sapienza degli imprenditori che attraverso le ricette e l'esperienza hanno saputo tramandare la qualità della tradizione toscana. Ma senza il territorio, senza gli agricoltori che custodiscono l'ambiente, i campi, le vigne e gli oliveti, gli opifici sarebbero ben poco e presto se ne dovrebbero andare dove tutto costa meno. A quel punto il nostro rimarrebbe un territorio senza storia e cultura. Il nostro consorzio, prima impresa agroalimentare toscana, con 110 anni di storia, investe nell'agroalimentare e realizza alleanze con le industrie del territorio lanciando la sfida del “100% Toscana”, un marchio per tutti quelli che vogliono rimanere radicati in questa terra. Apprezzamento per l’operato dell’Officina delle Idee da parte del Presidente della Provincia Roberto Vasai che ha commentato:“Il Piano di azione che scaturisce dal contributo di tanti aretini illustri costituisce uno stimolo alla riflessione per l’intero sistema. L’approccio molto concreto e le proposte fatte rappresentano una base utile sulla quale ragionare nell’ottica di un aggiornamento del modello economico aretino, che abbia comunque al centro il settore manifatturiero. Io credo che, accanto al saper fare della nostra industria e del nostro artigianato, Arezzo possa contare anche su straordinarie risorse ambientali, paesaggistiche, storiche e ed artistiche, capaci di rappresentare un volano formidabile per integrare il futuro sviluppo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giovanni Tricca che ha puntualizzato: “In questa fase così complessa per il sistema economico locale e nazionale occorre concentrare impegno e risorse su alcuni temi che risultano prioritari: lavoro giovanile, istruzione, innovazione e sviluppo delle reti di impresa. Si tratta di interventi per i quali è comunque necessaria una stretta collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’ottica , per quanto possibile, del superamento dell’interesse particolare in funzione di un più rilevante interesse comune. " Le conclusioni sono state affidate a Cesare Trevisani (Vice Presidente di Confindustria con delega alle infrastrutture, logistica e mobilità) che così ha commentato: “La crisi ha gravemente colpito l’intero Paese e non ha risparmiato Arezzo e il suo territorio, come testimoniano i dati sulla produttività, sul fatturato e sull’occupazione. Dobbiamo reagire alla crisi con riforme strutturali e investimenti per stimolare la crescita nel breve e ancor di più nel medio e lungo termine. Per questo, condividiamo l’intelligente impostazione del Presidente Inghirami di affidare ad un Comitato Scientifico la definizione di strategie e di strumenti capaci di dare al territorio ed al suo tessuto produttivo nuove opportunità di rilancio e di sviluppo. Il piano d’azione del Comitato pone le infrastrutture e la logistica tra i profili di intervento decisivi per lo sviluppo di Arezzo – ha spiegato Trevisani – ciò conferma quanto Confindustria non si stanca mai di ripetere: le infrastrutture e la logistica sono elementi chiave per la ripresa del Paese nel suo insieme, ma assume un’importanza ancor più rilevante per aree come quella di Arezzo. Per questo, il completamento di opere strategiche l’E45-E55 e il corridoio dei due mari (E78), insieme alla valorizzazione dell’aeroporto locale e all’ottimizzazione dei collegamenti ferroviari sono priorità fondamentali per consentire alle imprese e al territorio di mettersi realmente in rete e ricominciare a crescere”.

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