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11 giugno,Battaglia di Campaldino

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AREZZO – L’11 giugno si celebra il “Sabato di San Barnaba” (anche se quest’anno viene di venerdì), l’anniversario della battaglia di Campaldino. Nel passato, soprattutto nella ricorrenza del settimo centenario, furono organizzate manifestazioni storiche, rievocative, con grande partecipazione sia di gente comune che di studiosi e di istituzioni

Ma guardando la situazione attuale del Casentino non mi sembra che ora ci sia bisogno di fare “rievocazioni storiche” . Piuttosto potremmo dire che Campaldino è ancora tra noi, la battaglia continua e, come sempre, le tragedie nella storia si ripetono sotto forma di commedia o di farsa

Campaldino fu un evento simbolo del medioevo, dello scontro tra guelfi e ghibellini, tra municipalità o, meglio ancora, tra signorie, conti e duchi vari, tra Firenze ed Arezzo. Tra quei combattenti c’erano personalità come Dante Alighieri ed altri personaggi noti della storia e della cultura, oltre che della politica.

Pensavamo che certe lotte, certi scontri fossero roba da medioevo, da libri di storia o da opere letterarie. Macché, sono roba di oggi. Il nostro spirito medioevale si era solo assopito ed ora si è risvegliato sotto altre forme e con altri nomi, ma sempre con la stessa litigiosità e ambiguità

Oggi abbiamo il novello Principe Tarlati/Bernardini che da Bibbiena sfida, lancia in resta, i vari vassalli e valvassori dell’alto Casentino (non a caso fiorentino), con il solito Conte Guidi che dal castello di Poppi sta a guadare come si mettono le cose, ma poi starà con i fiorentini.

Oggetto del contendere, della “pugna” come direbbero i nostri antenati? Ovvio: la Signoria del Casentino, sì, perché in fondo al Casentino piace avere un signore.

Si tratta solo di sapere se il signore sarà il novello Tarlati, alfiere delle libertà, guidato e appoggiato dalle forti schiere di papa Silvio II°, o un nuovo Medici o Guidi sotto le protettive ali del rosso giglio fiorentino. Insomma, il medioevo è tra noi. Il futuro può aspettare.

Solo che anziché Dante Alighieri, Buonconte da Montefeltro, Aimeric de Narbonne, Guglielmo de Durfort, ecc. , i combattenti della nuova Campaldino si chiamano, anzi si “nomano” : Sassoli, Renzetti, Bernardini, Agostini ecc.

Quando si dice la nemesi della storia!