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500 edizione di fiera ed un amico vero: Antonio Paolucci

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500 edizione di fiera ed un amico vero: Antonio Paolucci

AREZZO – Tra le opere proposte questo mese un curioso Ritratto di signore del romano Enrico Belli, un autore vissuto a lungo a Parigi, la cui pittura risente dell'influsso dei contemporanei francesi; non è mancata neppure una bellissima pala del Seicento di autore ignoto e una suggestiva natura morta opera di Baldassarre De Caro (1689 -1750), allievo di Andrea Belvedere, maestro della tradizione dei fioranti (pittori di vasi di fiori).
Ma il momento clou di questa edizione di febbraio si è avuto questa mattina, nella sala del consiglio comunale, alle presenza di varie autorità e di molti aretini, allorché il sindaco Fanfani ha conferito la cittadinaza onoraria al professor Antonio Paolucci. Una cittadinanza, deliberata dal consiglio comunale lo scorso 9 dicembre, proposta dall'associazione Fiera Antiquaria che, nel corso della cerimonia, attraverso le parole del presidente Paolo Nicchi, ha espresso gratitudine e compiacimento nei confronti del professor Paolucci per il grande apporto di idee e di contenuto altamene innovativo che le hanno permesso di scrivere il nuovo Regolamento della Fiera seguendo i due criteri della qualità e della pertinenza.
"Il conferimento della cittadinanza onoraria ad Antonio Paolucci è motivo di grande soddisfazione per l'associazione Fiera Antiquaria – commenta Paolo Nicchi a margine della cerimonia – e siamo molto lieti che il sindaco Fanfani, la giunta, il presidente del Consiglio comunale Caroti con l'intero consiglio abbiano condiviso il sentimento di gratitudine e di riconoscenza nei confronti dei lungimiranti ed intelligenti stimoli dati dallo stesso professor Paolucci al mondo dell’antiquariato e, particolarmente, verso quello aretino".
"Sono certo che l’amicizia tra Paolucci ed il mondo dell’antiquariato aretino continuerà a produrre ancora nuovi frutti e di questo lo ringrazio, a nome di tutti gli espositori che, ogni mese, sono presenti ad Arezzo e che sanno di avere oggi, ancora più di ieri, in Antonio Paolucci il loro nume tutelare – conclude il presidente Nicchi.

Oltre alle simboliche chiavi della città e alla delibera su carta pergamenata da parte del Comune di Arezzo, la Fiera Antiquaria ha fatto dono al professor Paolucci di una rarissima opera a stampa L’antica acropoli di Arezzo e la sua origine di Vincenzo Funghini (1896, pubblicata postuma). Funghini, ingegnere ed architetto aretino nato e vissuto nell’Ottocento, fu figura singolarissima di antiquario nonché di archeologo e restauratore di grande fama. Collezionista di libri, scrisse la sua unica opera, pubblicata postuma, su san Cornelio e le sue vestigia etrusche. L'opera rarissima e particolare, non reperibile nel mercato d'antiquariato, in Italia è presente solo in due biblioteche pubbliche, la Nazionale di Firenze e la Biblioteca di Parma.
A conclusione della cerimonia, Massimo Puglisi, presidente del Comitato Tecnico della Fiera ha ringraziato e omaggiato Carla Fantoni (la mitica segretaria di Ivan Bruschi) ed Alma Bardi (decana degli antiquari aretini) per la loro opera sottolineando che, anche grazie a loro, "la Fiera, oggi, ha potuto tagliare il traguardo delle cinquecento edizioni".