Home Attualità Economia Anna Lapini: ‘Ancora in cammino verso la parità’

Anna Lapini: ‘Ancora in cammino verso la parità’

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AREZZO – Un milione e 500 mila donne in Italia sono al vertice di un’impresa come titolari uniche o socie, a fronte di cinque milioni di colleghi uomini. E in provincia di Arezzo, quasi un’azienda su quattro è capitanata da una donna. Ma negli ultimi 5 anni il numero delle imprenditrici nel nostro Paese si è ridotto del 3,2%, con un calo significativo nell’agricoltura (-6,8%) e nell’industria (-7%), più contenuto nel terziario (-1,3%), che si distingue ancora come il comparto a maggiore presenza femminile, con un 67,1% delle imprese “in rosa”. Seguono a lunga distanza l’agricoltura (18,4%) e l’industria (14,5%). Lo rivela ”Il lato forte del Terziario. Osservatorio sull’evoluzione dell’imprenditoria femminile nel Terziario” realizzato da Terziario Donna Confcommercio e Censis.
“In un momento in cui le difficoltà economiche stanno contraendo il mercato, la flessione registrata dall’imprenditoria femminile può essere letta quasi come una sostanziale tenuta – sottolinea Anna Lapini, presidente provinciale di Terziario Donna Confcommercio – ma ho tuttavia l’impressione che, proprio in tempi di crisi come questi, le donne siano disposte a cedere spazio agli uomini un po’ su tutti i fronti. Così, quando il lavoro manca, sono gli uomini ad occupare i posti disponibili. Perché la cultura vuole che sia l’uomo a portare i soldi a casa. Senza dubbio è un fenomeno più presente nel lavoro subordinato che nella libera impresa, ma ci spinge comunque a restare vigili, per favorire in tutti i modi la presenza di donne nel mondo del lavoro, a partire dagli ambiti locali”, prosegue la Lapini, riconfermata nel settembre scorso alla guida del Comitato per l’Imprenditoria Femminile istituito presso la Camera di Commercio di Arezzo.
“Formazione, accesso al credito, sostegno per la conciliazione di vita e lavoro: le donne non chiedono sconti, ma servizi che le aiutino a sostenere i loro ruoli, nella famiglia come nell’impresa. Fino a quando le statistiche ci diranno che in Italia, a parità di mansioni e di istruzione, una donna ha meno possibilità di un uomo di fare carriera, forse significa che la strada per la parità non è ancora conclusa”.