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Antenne per la telecomunicazione

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Antenne per la telecomunicazione

AREZZO – Con delibera 171 del 25 settembre 2008 il Consiglio Comunale approvò la revisione del Regolamento per il controllo e gestione delle emissioni elettromagnetiche. Fra le innovazioni, venne previsto che fosse redatto, attraverso incarico a un soggetto altamente specializzato, il Piano territoriale delle localizzazioni, al fine di minimizzare l’irraggiamento della popolazione e al contempo completare le reti pubbliche e coprire in maniera omogenea il territorio comunale.
L’incarico, previo svolgimento di pubblica gara, è stato affidato alla società POLAB di Pisa, la quale ha rimesso la bozza definitiva di regolamento il cui scopo è fornire al Comune un progetto di localizzazione per l’installazione di nuove Stazioni Radio Base (SRB), privilegiando i siti di proprietà comunale a completamento dei piani di copertura del territorio richiesti dai gestori di telefonia, in particolare per quanto riguarda la nuova tecnologia UMTS.
L'assessore alla innovazione tecnologica Emiliano Cecchini: “una attenta simulazione ci ha permesso di trovare i punti del territorio comunale che minimizzano il fondo elettromagnetico della città. Su questa base analitica, presentiamo il piano delle localizzazioni per i prossimi anni, una cosa non scontata perché non sono molti i Comuni che ce l'hanno. Abbiamo intenzione, nello spirito di trasparenza e partecipazione, rendere edotti i consiglieri comunali e la popolazione sui contenuti di questo piano e procedere poi alla sensibilizzare all'interno delle scuole. Infatti, risolto il problema delle antenne resta quello dei telefonini. Se una persona parla al telefonino cellulare con una sola tacca di campo viene toccata da una quantità di emissioni come si trovasse a un centimetro da un'antenna. Se continuiamo a parlare con i telefonini senza criterio potremo avere conseguenze e danni gravi. L'antenna, dunque, è solo una parte del problema. Non per questo abbiamo esitato a risolverlo”.
I tecnici comunali Paolo Berlingozzi e Roberto Calussi: “il regolamento ha valore scientifico inoppugnabile per questo possiamo dire alla popolazione che abbiamo fatto il massimo per stare dalla parte delle precauzioni. Il piano territoriale, previsto dal regolamento comunale, contempera, come si può capire, esigenze diverse: intanto la distinzione territoriale operata dal regolamento tra zone idonee e non idonee alla installazione di impianti di telecomunicazione. Solo nelle prime si potrà provvedere alla realizzazione di impianti che completano le reti minimizzando comunque l’esposizione delle persone: il piano prevede infatti la migliore e puntuale localizzazione di ogni antenna in tali ambiti. In secondo luogo il regolamento non si occupa solo delle nuove installazioni ma anche delle esistenti e prescrive una organica operazione di risanamento e ottimizzazione delle stesse. Abbiamo lavorato partendo comunque da un assunto che non va dimenticato: l'aspetto salute è competenza statale. E lo Stato ha deciso che l'esposizione non è dannosa fino a 6 voltmetro: su questo limite il Comune nulla può. Dove l'ente locale può invece intervenire? Nella disciplina urbanistica, appunto, delle localizzazioni. E nell'ambito di questo piano, abbiamo monitorato che ad Arezzo il picco di emissioni, peraltro raggiungibile solo un quarto d'ora-20 minuti l'anno, presumibilmente allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre quando migliaia di sms tempestano l'etere, è meno della metà del limite statale, ovvero 2,5 voltmetro. Siamo sotto la metà della soglia 'rossa' di attenzione individuata dallo Stato, anzi non siamo neppure in zona 'gialla'”.
Ovviamente l’impatto di un’antenna, in termini di emissioni elettromagnetiche, varia a seconda della tecnologia impiegata dal gestore: il GSM ad esempio svolge essenzialmente servizi di telefonia e dati, mentre la UMTS, di recente sviluppo, è prevista per la fruizione dei tre servizi principali: voce, video e dati. Un gestore come H3G, che non aveva precedentemente realizzato reti GSM ed è partito solo con UMTS e si trova a costruire la rete dei servizi ex novo.
Arezzo, 9 giugno 2010