Arezzo – Il risultato dei lavori sul Piano complesso d’intervento per il recupero della ex Cadorna, dimostra quanto inadeguato sia l’intervento rispetto alla delicatezza dell’area. Interessanti sono, infatti, le osservazioni pervenute da parte di cittadini e Ordini professionali attraverso le quali sono stati messi in evidenza importanti problemi. Sotto esame, in particolare, gli accessi pedonali che risultano sottodimensionati rispetto alla “scala urbana” del Piano d’intervento. Altro problema evidenziato è stato quello della mancanza di una connessione progettuale con le aree circostanti. Alcuni esempi: la Casa dell’Energia, la zona Bisaccioni, il parcheggio Baldaccio e piazza del Popolo.
Inoltre l’enorme quantità di volumi previsti nell’area finirà per soffocare l’intera area e la sua vivibilità. Pensiamo alla Biblioteca che sarà uno dei luoghi maggiormente frequentati: la sua localizzazione appare assolutamente marginale e, per di più, in un’area di risulta. Viene così mortificata la sua visibilità e fruibilità.
Nonostante questi evidenti limiti, le osservazioni accettate hanno contribuito al miglioramento del Piano che consegnerà alla città una possibilità di sviluppo e di occupazione, con un investimento utile al rilancio dell’intero sistema economico locale.
Sono quindi soddisfatto perché l’intero Consiglio comunale ha lavorato con grande impegno, confermando che si possono raggiungere risultati quando si rispetta il mandato degli elettori, rimanendo e lavorando al proprio posto nelle Commissioni e nelle sedute consiliari.