Home Cronaca Bertolaso: ‘Non sono ricattabile, chiarirò tutto’

Bertolaso: ‘Non sono ricattabile, chiarirò tutto’

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ROMA – Si sono svolti oggi, nel carcere romano di Regina Coeli e in quello milanese di San Vittore i primi interrogatori di garanzia delle 4 persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta sui grandi appalti
Nella Capitale a comparire davanti al gip di Firenze Rosario Lupo, sono stati l'imprenditore Diego Anemone, il presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e l'imprenditore Mauro Della Giovanpaola.
Quest'ultimo ha ribadito al magistrato la regolarità delle gare di assegnazione degli appalti. Tesi confermata anche da Balducci che ha sottolineato come a confermare la trasparenza delle gare d'appalto siano stati anche dei comitati di esperti. Anemone ha preferito invece non parlare al magistrato avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Stessa linea adottata Milano dall'ingegner Fabio De Santis, provveditore alle opere pubbliche della Toscana e successore di Angelo Balducci come soggetto attuatore per le opere del G8 alla Maddalena che doveva essere interrogato in rogatoria dal gip Vincenzo Tutinelli.
Intanto l'inchiesta che vede indagate 28 persone, tra cui il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, va avanti.
A metterlo in chiaro oggi è stato il Procuratore Capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi che al presidente del Consiglio che ieri aveva chiesto ai pm che accusano Bertolaso di vergognarsi, ha risposto: "Berlusconi dica le sue cose, io faccio il mio lavoro e non rispondo a nessuno".
"Qualche cosa può essere sfuggito" nei controlli durante i lavori alla Maddalena., spiega Guido Bertolaso intervistato da Sky Tg24. Alla Maddalena, sottolinea, in "dieci mesi abbiamo dovuto fare lavori per cui, in altre situazioni, di sarebbero voluti dieci anni. E' chiaro che abbiamo dovuto correre e quindi non sono forse stato in grado di controllare puntualmente giorno per giorno tutte quelle che erano le attivita' che dovevano essere portate avanti poi e' arrivato pure il terremoto in Abruzzo". "In questo contesto – afferma il capo della Protezione Civile – qualche cosa puo' essere sfuggito, qualche cosa puo' anche essere stato fatto male ma credo che il risultato finale sia sotto gli occhi di tutti", una realizzazione che rappresenta "una miniera d'oro" per la Sardegna.
"Ci sono una serie di competenze tra le varie Procure che ancora devono essere definite e davvero ho il grande timore che ci sia uno slittamento dei tempi", rimarca Bertolaso ribadendo la volontà di spiegare ai magistrati al piu' presto la sua versione dei fatti su quanto accaduto. Uno slittamento dei tempi "per me sarebbe molto complicato, difficile perche' l'esigenza principale che ho in questo momento e' di chiarire un equivoco che mi pare sia di fronte agli occhi di tutti gli italiani".
Il capo della Protezione civile ha da rimproverarsi l'"eccessiva fiducia nei confronti di alcune persone". "Ma io per natura -ha aggiunto- sono portato a fidarmi degli altri perche' credo che la stima reciproca, la fiducia, il rispetto anche dei valori e delle responsabilita' debba riguardare tutti i funzionari dello Stato e i cittadini. Evidentemente questo e' mancato e io me ne faccio una colpa e mi rammarico, ma non per questo devo essere messo alla berlina per qualcosa che non mi riguarda".
"Sono sereno perché so di non aver commesso nulla – ha poi affermato in un'intervista al 'Tg5' il capo della Protezione Civile – sono amareggiato perche mi rendo conto che l'immagine della Protezione civile e' stata sicuramente danneggiata da questa vicenda e vorrei fare di tutto per recuperare quella che era la credibilità e anche l'immagine di una struttura che davvero è al servizio di tutta l'Italia".
E parlando delle intercettazioni sulla ricostruzione a L'Aquila dopo il terremoto, emerse nell'ambito dell'inchiesta partita degli appalti per il G8 alla Maddalena, Bertolaso rimarca: ''Mi sono davvero vergognato di essere italiano. Sono state delle intercettazioni orribili''.
''Noi abbiamo fatto in Abruzzo un lavoro eccezionale, trasparente, molto corretto – rivendica Bertolaso – Abbiamo fatto 286 gare proprio per dare spazio a tutte le imprese italiane che volevano essere presenti ma che dovevano assolutamente essere corrette e trasparenti nei lavori''. ''Una persona – ha sottolineato – che si può permettere il lusso di denunciare le imprese che non stavano rispettando gli impegni come poteva essere, poi, in qualche modo, ricattabile dalle stesse imprese''.