Home Nazionale Blitz Gaza, rientrano gli italiani: ‘Nessun diritto rispettato’

Blitz Gaza, rientrano gli italiani: ‘Nessun diritto rispettato’

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INSTABUL – Farà ritorno in Italia questo pomeriggio Angela Lano, la giornalista torinese che si trovava a bordo di una delle navi dirette a Gaza e coinvolte nel raid israeliano. Il suo aereo proveniente da Istanbul atterrerà a Milano, dove ad attenderla ci saranno i familiari, il marito Fernando Lattarulo e i due figli che la riporteranno subito a Sant'Ambrogio di Susa, dove vive.
"L'ho sentita per pochi minuti – ha raccontato il marito all'Adnkronos – mi ha telefonato da una cabina telefonica che stanno utilizzando a turno dato che, secondo quanto mi ha detto, a tutti sono stati sequestrati telefoni, macchine fotografiche e abbigliamento. Mi ha raccontato che è stata in cella con due ragazze, una ebrea e una musulmana, due persone splendide ha detto, e ha aggiunto che non è stato rispettato alcun diritto né umano, né civile, né internazionale".
Alla domanda se è in buone condizioni di salute, il marito di Angela Lano ha ribadito: "Lo vedremo quando potremo incontrarla. Per ora la cosa che ha tenuto a sottolineare è che non sono stati rispettati i diritti umani, civili, internazionali".
Sempre a Milano nel pomeriggio sono attesi altri due dei nostri connazionali, mentre è già rientrato a Roma Manuel Zani. Un quinto attivista, italo-tedesco, non tornerà in Italia ma a Bruxelles mentre il sesto connazionale, Manolo Luppichini, è a Tel Aviv per un problema di passaporto e farà ritorno in Italia con il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, di rientro dalla missione in Israele.
Gli aerei con a bordo centinaia di attivisti della 'Freedom Flotilla' espulsi da Israele sono arrivati questa mattina a Istanbul, dove sono stati accolti all'aeroporto dal vice primo ministro Bulent Arinc, da altri esponenti politici turchi e da centinaia di sostenitori. La maggior parte dei rilasciati era di cittadinanza turca. I feriti nel raid israeliano sono stati trasferiti ad Ankara con i mezzi dell'elisoccorso. Anche le salme dei nove morti nel blitz erano a bordo degli aerei partiti da Tel Aviv. La nona vittima, secondo quanto ha reso noto l'agenzia Anatolia, era di origine turca con passaporto americano. Gli altri otto attivisti uccisi sono turchi. A Istanbul è rientrato anche l'ambasciatore turco in Israele, Oguz Celikkol. Un altro aereo con a bordo 34 attivisti (31 greci, due francesi e un americano) è arrivato invece ad Atene.
Il vice presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un'intervista trasmessa dalla tv Usa ha dichiarato che sull'opportunità del blitz sulla nave della 'Flotilla' diretta a Gaza "si può discutere", ma "la verità della questione è che Israele ha il diritto di sapere – sono in guerra con Hamas – se a bordo ci sono o no armi di contrabbando".
L'escamotage che gli Stati Uniti hanno proposto a Israele per evitare che sia condotta un'inchiesta internazionale sull'assalto è quello di condurre un'indagine indipendente sui fatti accaduti durante il blitz ma con la presenza di osservatori americani. Lo riporta il quotidiano 'Haaretz', sottolineando però come il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si sia manifestato scettico circa questa eventualità dal momento che il suo ministro della Difesa, Ehud Barak, ha già espresso parere contrario.
Ieri Washington ha votato, insieme a Italia e Olanda, contro la richiesta di indagine del Consiglio dei diritti umani dell'Onu. Le motivazioni per l'Italia le ha date oggi il sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti, in un'informativa alla Camera sul blitz israeliano. L'Italia ha votato contro ''ritenendo troppo squilibrato il testo che condanna Israele senza un preventivo accertamento dei fatti" ha detto Scotti. Il sottosegretario ha spiegato inoltre che il voto contrario dell'Italia è stato motivato anche dal giudizio negativo sulla richiesta di una 'missione di inchiesta' internazionale: "Israele è un paese democratico in grado di condurre un'inchiesta in modo corretto e indipendente". Quella di stamattina alla Camera, ha poi aggiunto Scotti, è solo "una prima informativa a cui seguirà mercoledì 9 l'audizione del ministro Frattini davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato".
Il vertice dei ministri degli Esteri della Lega Araba, che si è tenuto ieri sera, ha deciso di "rompere l'embargo imposto da Israele su Gaza in ogni modo". Secondo quanto riferisce il sito informativo arabo 'Elaph', dopo una lunga riunione, durata più di cinque ore, il segretario Amr Moussa ha reso noto che il Consiglio ha decretato la necessità di "sfidare l'embargo israeliano e romperlo con qualsiasi mezzo".
Israele insiste nel sostenere, come ha ribadito Netanyahu in un discorso alla televisione, che il blocco è necessario per evitare che ''Gaza diventi un porto iraniano''. Ma nello Stato ebraico c'è anche chi la pensa diversamente. ''L'embargo deve finire'' dice perentorio il deputato laburista Raleb Majadele, da sei settimane vice presidente della Knesset (il parlamento israeliano), in un'intervista pubblicata oggi da 'Haaretz'. ''Il governo di Israele deve decidere di indire un ordine del giorno saggio e togliere l'assedio a Gaza – rimarca – L'assedio non ha portato alcun vantaggio e ha danneggiato Israele agli occhi della comunità internazionale''.
La Corte suprema di Israele ha respinto oggi gli esposti presentati da gruppi di sinistra e di destra circa il blitz ed ha stabilito che i militari hanno agito tutti per legittima difesa. La Corte ha quindi espresso il suo sostegno alle azioni delle Forze di Difesa israeliane sulla nave Mavi Marmara, dicendo che "i soldati sono stati forzati a rispondere per difendere le loro vite. Sfortunatamente, l'azione si è conclusa come non ci si aspettava, con la perdita di vite''. Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso oggi un video nel quale appare uno degli attivisti della 'Freedom Flotilla' che esprime il suo desiderio di diventare uno 'shahid', ovvero un martire musulmano.
Intanto si apprende che la nave irlandese 'Rachel Corrie', partita da Cipro dopo il blitz israeliano contro la 'Freedom Flotilla', potrebbe attraccare al porto di Ashdod senza essere fermata dalla Marina di Tel Aviv. Sarebbe questa la soluzione diplomatica trovata per la nuova imbarcazione che trasporta aiuti umanitari diretti a Gaza, secondo quanto rendono noto fonti diplomatiche europee e del ministero degli Esteri a Gerusalemme. L'attracco, precisano le fonti, sarebbe stato deciso nel corso di comunicazioni tra l'equipaggio e le autorità israeliane. Si attende l'arrivo della nuova nave di attivisti per il fine settimana.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign