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Cala dell’1,9% il prezzo medio degli affitti

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Roma (Adnkronos) – A Cagliari, Genova e Napoli i canoni di affitto sono diminuiti più che in altre città italiane nel primo semestre di quest'anno mentre Ancona, Trento e Roma sono quelle che hanno registrato gli incrementi maggiori. E' quanto emerge da un rapporto sugli affitti presentato oggi da Solo Affitti, il franchising immobiliare leader in Italia nella locazione con 300 agenzie. Lo studio, realizzato insieme a Nomisma, rileva come in Italia ci sia stato un abbassamento medio dei canoni di locazione dell'1,9%, superando anche il 3% nel caso di abitazioni con garage. Il mercato della locazione mostra un trend di stabilità nei capoluoghi di regione italiani con un calo dei contratti nelle zone di pregio.
Le abitazioni nuove si affittano generalmente più in fretta di tutte le altre: 1,6 mesi la media nazionale contro 2,3 mesi. Per la fine dell'anno, afferma Silvia Spronelli, Presidente di Solo Affitti, ''prevediamo una sostanziale stabilita' dei canoni d'affitti con numero di locazioni in crescita, soprattutto, nelle zone centrali e semicentrali delle citta'. In attesa di capire se e quando la cedolare secca verra' applicata -conclude- possiamo dire dal nostro osservatorio che questo provvedimento dovrebbe avere effetti positivi in relazione al numero dei contratti, potendo godere i proprietari di un maggiore favore fiscale''.
Flessione record degli affitti a Cagliari. Nei primi sei mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2009, nel capoluogo sardo si sono spuntati prezzi mediamente piu' bassi del 10,7%. Sensibile il calo registrato anche a Genova (-8,3%), cosi' come a Napoli (-7,6%). Tra i capoluoghi di regione esaminati da Solo Affitti i canoni sono diminuiti anche piu' del 5% a Bari (-6,6%) e Bologna (-6%). Spostamenti minimi rilevati a Milano (-1,1%), Venezia (-1,2%) e Firenze (-1,4%).
Ancona è, invece, il capoluogo di regione dove i prezzi degli affitti si sono incrementati di più: + 5,2%. Canoni più alti del 4,1% a Trento e del 3,6% nella Capitale. Piccole variazioni a Palermo e Torino (+1%). Sul fronte dei prezzi Roma batte Milano. Mediamente un affitto a Roma costa dai 30 agli 80 euro in più che a Milano. Sia nella Capitale che nel capoluogo lombardo i prezzi si aggirano sui 1.000 euro. Secondo il rapporto Nomisma-Solo Affitti, il canone mensile medio per un'abitazione arredata a Roma e' di 987 euro contro i 957 di Milano. Con prezzi inferiori del 30% e oltre seguono Firenze, con una media di 700 euro al mese, Venezia con 686 euro e Napoli con 616 euro.
Per affittare casa, fra i capoluoghi di regione, si spende mediamente meno a Catanzaro (435 euro mese per un'abitazione arredata), Campobasso (458 euro) e Perugia (482 euro). Se si cerca una casa con garage piuttosto che arredata si spende mediamente il 9-10% in piu'. Cambiano da citta' a citta' anche i tempi medi per affittare un'abitazione. Si fa in fretta a Genova e Torino dove il tutto si conclude mediamente in 1,4 mesi. I tempi più lunghi vengono rilevati da Solo Affitti rispettivamente a Catanzaro (3,8 mesi), Milano (3,3 mesi), Napoli (3,3) e Palermo (3,3). Basta meno di un mese per definire la locazione di un'abitazione nuova a Firenze (0,9 mesi) ma si fa presto anche a Trieste, Perugia, Genova, Campobasso, Cagliari, Bari, Ancona (1 mese). A Venezia di contro di mesi ne occorrono almeno tre per chiudere la trattativa. Nel nostro Paese i più richiesti in assoluto per l'affitto continuano a essere i bilocali (quasi il 40%), e soprattutto in centro. Quasi un terzo delle scelte (28%) cade sui trilocali. I monolocali sono anch'essi ricercati soprattutto nel centro citta' in oltre il 20% dei casi. I quadrilocali (richiesti in circa il 12% dei casi), sono domandati in zone di pregio (da parte della popolazione piu' abbiente che si puo' permettere grandi abitazioni anche se associate a un canone elevato), ma anche nelle periferie, dove, invece, si riescono ad ottenere maggiori superfici con una spesa contenuta. A Firenze e Bologna vengono chieste abitazioni mediamente piu' grandi, mentre a Genova e Trieste quelle di minori dimensioni.
Per quanto riguarda le caratteristiche socio-demografiche di chi va in affitto, la quota piu' rilevante (22%) e' rappresentata da giovani coppie senza figli (soprattutto a Roma, Bari, Potenza, Campobasso con quote anche superiori al 30%), seguita da single (20%), famiglie con figli (16,5%), extracomunitari (14,8%), con Milano (26,7%), Venezia (25%), e Firenze (22%) in testa, ed infine i lavoratori temporanei (10,4%), con quote di tutto rilievo a Campobasso (30%) o a Cagliari (22,5%). Mentre gli americani, afferma Silvia Spronelli, il presidente di Solo Affitti, ''stanno rimettendo in discussione l'idea basilare del mercato immobiliare fondata sulla ciclicita' dei valori e si stanno interrogando sulla convenienza dell'essere proprietari della propria abitazione, si afferma parallelamente una vera e propria cultura dell'affitto, come stile di vita sposato, particolarmente e felicemente, da chi ama la mobilità, il vivere nomade, il cambiamento e le sfide.
Il confronto con il resto dell'Europa evidenzia la nostra particolarita': in Italia, la quota di famiglie che vive in affitto è considerevolmente piu' bassa, del 18,9% rispetto alla media del 35% degli altri Paesi dell'Unione Europea. E' una peculiarita' specifica del nostro Paese essere legati da tempo a una cultura che identifica la casa come luogo rifugio, un nido in cui trovare stabilita' e sicurezza. Nella solidita' del mattone -conclude Spronelli- sembra proprio che gli italiani identifichino la solidita' auspicata nella famiglia e nel lavoro''. In media, circa la meta' dei contratti di locazione stipulati sono mossi dall'esigenza di avere un'abitazione principale, segue la motivazione lavorativa (quasi il 30%, con punte anche oltre il 60% a Campobasso e Napoli), mentre ci si attesta quasi al 20% per quanto concerne lo studio (con punte anche del 40% in citta' a vocazione universitaria). I contratti stipulati seguono prevalentemente la formula del 4 anni, rinnovabile per altri 4: sono il 44% del totale.
Sono più di un quarto del totale i contratti transitori (26,8%) cosi' come quelli a canone concordato (25,3%). Proprietari bolognesi e fiorentini sono particolarmente 'affezionati' ai contratti a canone concordato con quote rispettivamente del 77 e 56%, in forza probabilmente di una convenienza oggettiva degli accordi territoriali rispetto al mercato libero. Sul fronte opposto a Milano e Napoli gli accordi sono assai vecchi e rendono impraticabile questa scelta contrattuale.

Articlolo scritto da: Adnkronos