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Casa, torna la corsa al mattone

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Casa, torna la corsa al mattone

Roma – (Adnkronos) – Gli italiani tornano a credere nel mattone e il Censis dopo il sensibile calo delle vendite (609mila case vendute nel 2009 rispetto alle 800mila degli anni passati) prevede per il 2010 un leggero progresso con 630mila unita' residenziali vendute, pari al +3,4%.
Secondo i dati di una recente indagine del Censis, in questo momento l'investimento in un immobile e' considerato il canale preferibile per l'impiego dei risparmi familiari. Il 22,7% degli italiani ritiene che sia questa la forma di utilizzo dei propri risparmi da privilegiare, contro il 21,8% che pensa che i risparmi vadano mantenuti liquidi sul conto corrente e appena l'8,5% che giudica preferibile acquistare azioni e quote di fondi di investimento. C'e' comunque un 39,7% di italiani che dichiarano di non avere risparmi da utilizzare.
Sono le famiglie con la persona di riferimento in eta' centrale, tra 45 e 54 anni, quelle piu' convinte della solidita' del mattone. In questo caso la percentuale di chi lo ritiene l'impiego migliore dei propri risparmi sale al 30,1%. Pur a fronte di una fiducia cosi' diffusa, gli investimenti dei privati stentano a convogliarsi verso l'economia delle costruzioni e dell'immobiliare, a causa della difficolta' a individuare sul mercato condizioni economiche compatibili con l'entita' delle risorse familiari disponibili.
A dimostrazione di come la domanda potenziale di investimento e la realta' dell'offerta stentino a incontrarsi c'e' – secondo quanto emerge dall'indagine del Censis – la questione dei prezzi. L'analisi evidenzia che la percezione di un calo dei prezzi delle abitazioni in corrispondenza della crisi risulta sempre meno diffusa: era l'opinione del 35,6% degli intervistati in un'analoga indagine del gennaio 2009, era calata al 34,3% a giugno dello stesso anno, ed e' ulteriormente scesa prima al 33,6% (gennaio 2010) e poi addirittura al 27,2% nell'ultima rilevazione dell'estate 2010. Il 23,6% del campione ritiene che i prezzi siano al contrario aumentati, il 25,9% che siano rimasti uguali, il 23,3% non e' in grado di esprimere una opinione in merito.
Ma la crisi ha 'tagliato' anche la propensione alla spesa nella manutenzione e nella ristrutturazione del proprio immobile, incontrano crescenti difficolta' a tradursi in pratica. Se il 9,8% degli intervistati dichiara di avere in programma una spesa per un intervento migliorativo della propria abitazione (percentuale che sale al 13,7% nella fascia alta di reddito), una quota molto significativa, pari al 17,2%, ammette di averne bisogno ma che in questo momento preferisce rinviare. La percentuale delle famiglie che rimandano l'intervento di manutenzione o ristrutturazione della casa sale al 21,3% al Sud (contro il 13,5% del Nord-Est) ed e' piu' elevata tra il ceto medio (19%).
Le famiglie italiane restano comunque in attesa di condizioni piu' favorevoli. "Il comparto edilizio-immobiliare ha dimostrato una eccezionale solidita' – ha commentato Giuseppe Roma, direttore generale del Censis -, ma ora non basta piu'. Non puo' perdere l'enorme disponibilita' di risorse dei risparmiatori". "Gli italiani vorrebbero investire in immobili, ma la tassazione e' ingiusta ed elevata, e i prodotti edilizi su piazza non sono coerenti. Cosi' molti italiani decidono di comprare in Francia monolocali di 20 o 30 mq che rendono piu' del 5%. Nessun investimento finanziario – ha concluso Roma – garantisce oggi tassi del genere".

Articlolo scritto da: Adnkronos