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Caso Claps, Elisa aggredita anche dopo la morte

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Caso Claps, Elisa aggredita anche dopo la morte

Potenza – (Adnkronos/Ign) – Dopo la morte di Elisa Claps l'assassino infierì sulla vittima e tagliò gli indumenti con una forbice ed una lama: è quanto trapela sull'esito della perizia merceologica sui vestiti della ragazza potentina uccisa il 12 settembre del 1993. Tali risultati sono un'implicita conferma di quanto già emerso nella perizia autoptica del professor Francesco Introna. Quest'ultimo, nella sua relazione, segnalò che sul corpo c'erano ferite da ''punta e da taglio'' e da ''taglio''.
Lo stesso medico legale segnalò che il corpo della ragazza era stato trascinato per una gamba verso l'angolo del sottotetto della chiesa della Trinità dove è stato occultato fino allo scorso 17 marzo e che furono tagliate ciocche di capelli. Era emerso infatti che l'assassino si era dilungato in tali operazioni tanto che il taglio della ciocca avvenne ''tra i 20 ed i 25 minuti'' dalla morte.
Anche secondo la perizia merceologica dopo la morte furono compiuti i tagli ai vestiti per ''un tempo relativamente lungo'', non precisato. Fu usata una lama per tagliare il reggiseno nella porzione che divide le due coppe, lo slip con un taglio verticale all'elastico e i pantaloni con due lunghi tagli da forbici. Il taglio del reggiseno e dello slip, insieme ai pantaloni abbassati e con la cerniera aperta, erano emersi pure in sede di autopsia tanto da suffragare l'ipotesi che l'uccisione di Elisa avvenne a seguito di un assalto sessuale e del rifiuto di avances.
Mentre, sempre secondo la perizia, il bottone rosso trovato sotto il cadavere di Elisa non è ''compatibile'' con quelli dell'abito talare del parroco della Trinità di Potenza, don Domenico Sabia, deceduto due anni fa. Il bottone fu trovato durante la ricognizione del cadavere il giorno dopo il ritrovamento, avvenuto il 17 marzo scorso.
Secondo la perizia il bottone può appartenere ad ''un abito cardinalizio'' ma a Potenza tale circostanza non trova riscontro perché nessun cardinale è mai salito nel sottotetto. La perizia non esprime però una certezza in quanto la fibra del bottone può aver subito ''una variazione'' nel colore.
Inoltre, da un esame dell'abito talare di don Sabia, non si può escludere che ''i bottoni siano stati sostituiti'' considerando che sono in buono stato mentre la veste è usurata. Non sono giunti risultati univoci nemmeno dalla perizia botanica. Nel sottotetto sono stati trovati infatti semi vegetali sia risalenti ad un periodo lontano sia più recenti.

Articlolo scritto da: Adnkronos