Home Cronaca Caso Cucchi, la perizia di parte civile

Caso Cucchi, la perizia di parte civile

0

ROMA – E' morto per le lesioni subite Stefano Cucchi. E' questa la conclusione di Vittorio Fineschi consulente di parte civile che ha presentato insieme al professor Cristoforo Pomara, su incarico della famiglia Cucchi, la perizia che analizza la dinamica delle lesioni, dell'agonia e della morte del giovane. La frattura lombare e coccigea di tipo acuto , ha spiegato, ha determinato un impegno a livello nervoso midollare avviando la catena di eventi che ha portato al decesso.
"La morte di Stefano Cucchi", secondo quanto emerge dalla perizia, "è addebitabile a un quadro di edema polmonare acuto da insufficienza cardiaca in un soggetto con bradicardia giunzionale intimamente correlata all'evento traumatico occorso e all'immobilizzazione susseguente al trauma".
Nella perizia, "dalla scansione dell'attività certificativa emerge che, alle ore 14.05 del 16 ottobre 2009, Cucchi venne visitato all'interno dei locali della cittadella giudiziaria" e in quell'occasione riferì "dolore ed ecchimosi nella regione sacrale". "Due sole ore più tardi – si rileva nella perizia- alle ore 16.45, alla visita presso l'Uoc di Medicina penitenziaria e assistenza patologie da dipendenza 1° D della casa circondariale Regina, il sanitario di turno richiese urgente trasferimento al pronto soccorso dell'ospedale civile Fatebenefratelli descrivendo ecchimosi sacrale-coccigea, tumefazione del volto bilaterale e algia alla deambulazione''.
''Alle ore 20.11 dello stesso giorno, Cucchi, ricoverato presso i locali del pronto soccorso del Fatebenefratelli, presenta dolore acuto alla palpazione a livello della regione sacrale accompagnato da un quadro di instabilità vertebrale con stazione eretta e deambulazione impossibile in relazione alla frattura vertebrale e riferisce l'insorgenza e la durata dei sintomi da tre a sei ore, ovvero alle 14 circa della stessa giornata".
Secondo quanto emerso dalle valutazioni effettuate sulle immagini radiologiche del corpo di Stefano dai consulenti di parte civile, le fratture a livello lombare e nel tratto sacro-coccigeo che aveva Cucchi erano recentissime. "Ho concentrato l'attenzione – ha detto Fineschi – su due punti, la frattura della terza vertebra lombare e la frattura nel tratto sacro-coccigeo". Per quanto riguarda la frattura del corpo della terza vertebra lombare, ha spiegato "non c'è traccia di formazione di callo osseo, cosa che dimostra che la frattura è di recente insorgenza".
"Le risultanze delle autopsie, – si legge nella perizia – e degli esami Tc e Rmn e Rx, e l'esame istologico, confermano la realtà clinica e patologica diagnosticata nei due accessi al pronto soccorso Fatebenefratelli il 16 e 17 ottobre 2009 e depongono tutte all'unisono per un grave quadro di traumi contusivi chiusi, pluridistrettuale (distretto cranio-facciale, distretto toracico, distretto addominale, distretto pelvico e sacrale) cui concomitava la frattura somatica del corpo della terza vertebra lombare (con cedimento e avvallamento dell'emisoma sinistro) e frattura del corpo della prima vertebra sacrale con vasta area di infiltrato emorragico in corrispondenza dei muscoli lombari, del pavimento pelvico e della parete addominale a dimostrazione della violenza degli effetti lesivi".
"Nel caso di Cucchi, il trauma lombare esercita un significativo effetto sulla funzione nervosa vagale che si estrinseca in maniera subdola a seguito del danno traumatico – si legge ancora nella perizia – è infatti dimostrato che i pazienti con lesioni midollari che interessano le prime vertebre lombari presentano alto rischio di disfunzioni cardiache in seguito ad alterazioni delle vie simpatiche dei nuclei intermediolaterali".

Articlolo scritto da: Adnkronos