Home Attualità Economia Caso Stefan: Confesercenti e Cgil-Cisl-Uil commercio

Caso Stefan: Confesercenti e Cgil-Cisl-Uil commercio

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AREZZO – Stefan ha rinunciato all’apertura nell’area ex-Lebole dei magazzini con la formula Cash&carry. I primi ad alzare la guardia nei mesi scorsi, sulla vicenda ex-Lebole, erano stati Confesercenti e i sindacati. Stamani, nel giorno fissato per trattare alcune tematiche legate al commercio, i rappresentanti delle quattro organizzazioni hanno appreso la notizia della rinuncia all’apertura.
“Siamo soddisfatti di questa notizia che abbiamo appreso dai giornali – dichiarano le organizzazioni. È il frutto della sinergia tra Confesercenti e le organizzazioni sindacali e della reciproca coerenza. Condividiamo altre tematiche che presto ci troveremo ad affrontare per l’interesse della collettività”.
”Stefan è la testimonianza dell’importanza della concertazione. Avevamo annunciato il pericolo dell’insediamento nell’area ex-Lebole dei magazzini Stefan. Abbiamo motivato le nostre preoccupazioni e adesso dopo due mesi Stefan ha rinunciato all’apertura. Ci domandiamo cosa sarebbe successo se non avessimo sollevato il problema. Sicuramente gli equilibri del commercio aretini avrebbero subito un duro colpo”.
“Questo risultato è la testimonianza dell’importanza della concertazione – proseguono i rappresentanti delle organizzazioni. Adesso rimane un problema da affrontare. Quello della destinazione delle aree produttive. E questo per il bene e per il futuro della città. Nell’incontro di questa mattina abbiamo fatto alcune considerazioni. Nell’area Lebole ad esempio il commercio deve essere di servizio e non la linea per far decollare alcuni progetti. Rinnoviamo quindi al Sindaco Fanfani la richiesta di sedersi intorno ad un tavolo per trovare posizioni unitarie e utili a riqualificare la vita cittadina. È inoltre necessario che nelle aree produttive si creino buoni posti di lavoro”.
L’incontro è servito poi per affrontare altre problematiche come quella delle aperture domenicali in valdarno.
“In quel caso – dichiarano Filcams-CGIL , Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL – la concertazione e la posizione delle parti sociali non sono state prese in considerazione dai sindaci. L’appello è che lo facciamo perché questo è lo spirito della legge”.
Nei prossimi giorni le organizzazioni si incontreranno ancora una volta per parlare della sicurezza nei luoghi di lavoro, della formazione, degli apprendisti e delle aperture domenicali ad Arezzo. Tematiche che stanno a cuore e per le quali c’è bisogno di concertazione affinchè prevalgano gli interessi della collettività