Home Cronaca Caso Yara, mons.Vecchi: rapita da mens demoniaca

Caso Yara, mons.Vecchi: rapita da mens demoniaca

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Milano (Adnkronos) – "Dietro a episodi come la scomparsa di Yara Gambirasio c'è una mens demoniaca". Lo dice all'Adnkronos monsignor Ernesto Vecchi, riferendosi alla ragazzina 13enne scomparsa venerdì da Brembate. Il vescovo vicario di Bologna spiega che bisogna dimenticare le immagini tradizionali e ormai superate del diavolo che fa spavento, con coda e occhi infuocati.
''Il demonio – dice – è bello, benvestito e affascinante. Gli risulta facile trarre in inganno chi non è abbastanza forte da resistergli. Si tratta di un'entità trasversale, che può trovarsi ovunque in ogni situazione e, al giorno d'oggi, può annidarsi anche nel mondo del web, dei social network e soprattutto di Facebook''. Un diavolo moderno quindi, digitale e sempre in agguato, di cui ''è facile avvertire la presenza se si pensa ai tragici episodi degli ultimi mesi''. E proprio alla recente sparizione di Yara fa riferimento Monsignor Vecchi, quando conclude dicendo "il responsabile della scomparsa di una ragazzina innocente deve essere guidato da una mente demoniaca".
Più drammatica la lettura della scomparsa di Yara che dà Mario Alocchi, il sensitivo che aveva scoperto la tragica fine di Sarah Scazzi e che in passato si è occupato di altri casi di persone scomparse. Per lui anche Yara è stata uccisa da chi ne era ossessionato. Yara è stata ammazzata da una persona pericolosissima con qualche disturbo mentale che si era innamorato di lei. Non una persona di famiglia, ma un uomo di una certa età, che la giovane promessa della ginnastica conosceva e che, in passato, ha avuto un attrito con la madre di Yara.
Un 'verdetto' che l'esperto annuncia all'Adnkronos dopo aver usato la tecnica della radioestesia. Il 40enne consulente esoterico di Civitavecchia, da giorni studia la scomparsa di Yara e mette in guardia gli inquirenti: "La chiave del mistero sta nella palestra. Chi ha ammazzato Yara era in palestra, bisogna ripartire da lì". Ad uccidere la 13enne "caduta in una trappola mortale" è stato, secondo l'esperto "un uomo pericolosissimo con qualche disturbo mentale". Difficile la sua descrizione, ma per il sensitivo si tratta di una persona "non giovane, ma di una certa età". Chi ha colpito ha scelto a lungo il suo bersaglio. Non una sconosciuta, ma una persona che ha avuto un litigio in passato con la madre della 13enne. Chi ha preso Yara "è una persona che la 13enne conosceva, che da tempo l'aveva adocchiata. Sicuramente andava spesso a vedere Yara quando faceva ginnastica".
L'esperto non ha mai messo piede a Brembate Sopra e non ha avuto contatti con la famiglia della giovane scomparsa, ha fatto assicura numerosi consulti. "Non sono riuscito -confessa- a capire dove si trova il corpo di Yara", ma svela: "Nelle mie ricerche viene sempre la carta dell'imperatrice che raffigura la mamma. Potrebbe trattarsi di una persona che, in un lontano passato, ha avuto -conclude- un attrito con la mamma della 13enne".
Intanto sono riprese, nonostante la neve che cade da stamane sulla zona, le ricerche della 13enne. Ieri per tutta la giornata è stato setacciato un cantiere, dove è in costruzione un centro commerciale, al confine con il comune di Mapello. E' qui che il fiuto dei tre cani specializzati, utilizzati per le ricerche, portano gli investigatori e qui che le tracce della giovane promessa della ginnastica ritmica spariscono. A lavoro, anche oggi, diverse decine tra carabinieri, volontari, vigili del fuoco e uomini della protezione civile.

Articlolo scritto da: Adnkronos