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Catturato Messina, boss di Agrigento

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Palermo – (Adnkronos/Ign) – E' stato catturato a Favara, nell'agrigentino, il superlatitante Gerlandino Messina. Il boss, 38 anni, era inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi del ministero dell'Interno. Era ricercato dal 1999. I carabinieri lo hanno bloccato in una palazzina a Favara.
Secondo quanto si apprende, al momento dell'irruzione il numero uno della mafia agrigentina, succeduto a Giuseppe Falsone arrestato a Marsiglia in Francia la scorsa estate, non era solo. Alla vista dei carabinieri del reparto operativo di Agrigento e degli uomini del Gis, il capomafia di Agrigento ha tentato di barricarsi in una stanza. Il boss, che è molto ingrassato rispetto agli ultimi identikit, è stato stordito dalle bombe accecanti, cosiddetti flash back, fatte esplodere dai carabinieri. Lo stabile in via Stati Uniti era stato circondato dai militari per evitare possibili fughe. Messina si trovava al primo piano, mentre gli altri piani dell'edificio sono ancora allo stato grezzo. Davanti ai carabinieri che gli chiedevano la sua identità il superlatitante è rimasto in silenzio. Il capomafia è ritenuto il killer del maresciallo Giuliano Guazzelli, ucciso nel '92.
Nel covo i militari hanno trovato anche un libro sulla vita di Totò Riina e due pistole, una a tamburo e una semiautomatica con il colpo in canna. "La casa – ha spiegato il colonnello Mario Di Iulio, comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento – sembrava abbandonata, giusto una camera da letto e una cucina. Abbiamo trovato pochi effetti personali".
''L'arresto è frutto di una strettissima collaborazione tra l'Aisi, il Ros e il Gis. Direi che è stato lo Stato nel suo insieme a catturare il boss Gerlandino Messina – ha detto il colonnello Di Iulio – A lui siamo arrivati seguendo per un mese circa alcuni fiancheggiatori, persone che si occupavano della logistica e che gli portavano del cibo. Ieri sera abbiamo avuto la certezza che il boss si trovasse nella palazzina in via Stati Uniti e oggi pomeriggio è scattato il blitz".
"La cattura di Messina è un colpo mortale per la mafia agrigentina" ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, congratulandosi per la cattura del boss con il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Leonardo Gallitelli. "Con l'arresto di oggi – ha sottolineato il titolare del Viminale – il cerchio attorno a Matteo Messina Denaro si fa sempre più stretto".
"Grandissima soddisfazione'' del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che si è complimentato con il comandante Gallitelli. "Ancora uno straordinario successo operativo, frutto del paziente lavoro di squadra delle forze dell'ordine, efficacemente coordinate dalla magistratura – ha rimarcato il Guardasigilli – Un grazie particolare all'Arma dei carabinieri che ha dato prova di altissima professionalità con i suoi reparti speciali. Da questa sera la mia provincia è più sicura e più forte e Cosa nostra agrigentina risulta più disarticolata nei suoi quadri di comando''.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha espresso ''le più sincere e sentite congratulazioni ai magistrati, alla Dda di Palermo, al comandante Generale dell'Arma e ai carabinieri di Agrigento che hanno effettuato la cattura''. ''L'operazione – si legge in una nota dell'ufficio stampa di Palazzo Madama – si inquadra nel grande sforzo che lo Stato sta facendo per sconfiggere la criminalità organizzata e rappresenta un successo fondamentale che ne riafferma la supremazia nei confronti delle mafie e del crimine''.
Secondo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha chiamato Maroni e il comandante Gallitelli e si è congratulato con loro per la cattura del boss, questa operazione conferma ''il successo senza precedenti del governo nella sua battaglia contro la criminalità organizzata''.
''Un grande risultato della magistratura e delle forze dell'ordine'' invece per il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della commissione Antimafia. ''Il governo la smetta di fare propaganda e dia seguito con i fatti alle sue quotidiane dichiarazioni sulla lotta alla mafia, con provvedimenti concreti: garantisca l'applicazione severa del 41 bis, aumenti le pene per i reati di stampo mafioso, riapra le carceri di massima sicurezza di Pianosa e l'Asinara e dia più risorse e mezzi a chi si trova in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata'', conclude Lumia.
Posizione analoga dall'Italia dei Valori. L'arresto di Messina ''è merito delle forze dell'ordine e dei magistrati che ogni giorno si battono contro la criminalità organizzata – afferma il portavoce Leoluca Orlando – Sono invece del tutto strumentali i toni trionfalistici utilizzati dal governo che ha tagliato inopinatamente i fondi al comparto sicurezza e combatte la mafia solamente con proclami e slogan''.

Articlolo scritto da: Adnkronos