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Cave di Quarata: trasparenza e sicurezza

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AREZZO – [email protected]. I cittadini della zona del “triangolo delle cave” tengano a mente questo indirizzo di posta elettronica perché possono adesso inviarvi le loro richieste e suggerimenti. Come interlocutore avranno direttamente l’amministrazione comunale.
È una delle novità che il Comune di Arezzo, assessorato all’ambiente, ha predisposto per rendere effettiva una “operazione trasparenza” riguardante i dati delle analisi effettuate sulle falde acquifere e, più in generale, sull’intera zona delle cave per monitorare la presenza o meno di fattori inquinanti. Nella home page del sito del Comune, www.comune.arezzo.it, sarà inoltre possibile consultare i dati stessi cliccando sul link “Ambiente, casa e territorio”, sul successivo “Aree estrattive” e ancora su “Progetto controllo aree estrattive” o “Tavolo permanente aree estrattive”.
La “filosofia” di questa operazione, la spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Arezzo Roberto Banchetti: “come noto, una parte del territorio comunale è oggetto di escavazione. Dal 2006 è in atto il Progetto di controllo delle aree estrattive anche perché alcune novità normative intervenute negli anni ci spingono a mettere in opera un monitoraggio puntuale ad ampio spettro. Attraverso questi controlli, si sono verificate situazioni che saltuariamente hanno provocato preoccupazione fra i cittadini del triangolo delle cave. ‘Trasparenza’ significa che tutti i dati in possesso di Comune, Provincia, Arpat e Asl 8 sono adesso consultabili dai cittadini in tempo reale. Ma non soli i dati dei controlli, anche considerazioni, delibere, analisi, rapporti redatti nel tempo e distinti pozzo per pozzo. Siamo in presenza, nella zona, di 25 tra pozzi e piezometri i quali erano inizialmente monitorati di 6 mesi in 6 mesi, poi con intensità maggiore, specialmente quelli che avevano manifestato alcune criticità. A oggi possiamo affermare che gli elementi inquinanti da idrocarburi si sono stabilizzati. Se così confermeranno le prossime analisi riporteremo i controlli a un ritmo semestrale.
E ancora – prosegue Banchetti – diventano on line i lavori del Tavolo Permanente delle Attività Estrattive (TPAE), dagli ordini del giorno ai verbali delle sedute, l’organismo istituito nel 2009 dal Comune, deputato a funzionare come sede di confronto fra amministratori e tecnici comunali, provinciali, dell’Arpat, della Asl 8, dell’AATO 4 Valdarno, della circoscrizione 1 Giovi e i cittadini rappresentati delle varie frazioni interessate, come Quarata, Patrignone, Venere, Campoluci, Petrognano, o riuniti in comitati o membri di associazioni ambientaliste. È qui che può maturare, fra istituzioni e popolazione: elementi utili alla ricerca delle cause di potenziali inquinamenti delle aree in questione. Ci sembrava opportuno anche questo passo perché le competenze nel settore sono diffuse fra i vari enti pubblici e i cittadini potevano restare disorientati: ora, i protagonisti si riuniscono in una stessa sede, si dicono tutto e predispongono soluzioni ai problemi. E, voglio ribadirlo, nella totale chiarezza”.
Ma il Comune di Arezzo sta investendo risorse, oltre che sul web, anche, è proprio il caso di dirlo, sul “terreno”: obiettivo, la tutela della salute pubblica. “Oltre al monitoraggio delle acque – conclude l’assessore Roberto Banchetti – sono previste la verifica dello stato ambientale dei terreni utilizzati per il ripristino delle cave attive in località Il Pugio, grazie al campionamento e all’analisi di campioni, e la verifica dei terreni utilizzati per il ripristino delle cave dismesse attraverso una prospezione geofisica con geomagnetometro in cinque aree di cinque ettari ciascuna per rilevare eventuali anomalie. È in programma la realizzazione del censimento dei serbatoi interrati contenenti gasolio che, in aggiunta a quelli produttivi, interesserà anche quelli privati e la verifica dell’adeguamento alla normativa degli scarichi domestici non in pubblica fognatura. È stata predisposta un’ipotesi di progetto per la bonifica della ex-cava Rogialli, che sarà in discussione con gli organi di controllo e la Provincia il prossimo 21 maggio. È stata infine progettata un’indagine generale della falda dell’area estrattiva che fornirà il supporto scientifico per le scelte che interesseranno quel territorio”.