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Cerimonia di premiazione del XII Premio Letterario ‘Tagete’

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Cerimonia di premiazione del XII Premio Letterario ‘Tagete’

Arezzo – Una statuetta del mitico dio etrusco Tagete: questo l’ambito riconoscimento consegnato ai vincitori del “XII Premio Letterario TAGETE”, riservato ad opere e scrittori legati al territorio aretino. La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì’ 3 dicembre in una affollata e attenta Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, alla presenza di autorità istituzionali, tra cui l’Assessore Provinciale alla Cultura Rita Mezzetti e il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti, nonchè rappresentanti di altri enti patrocinanti, tra cui Simona Petrozzi, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio della Toscana. Coordinatore della cerimonia Nicola Caldarone, scrittore e giornalista di Cortona, Presidente dell’Associazione “Tagete”, che riunisce scrittori della provincia aretina e da molti anni organizza incontri, presentazioni, eventi culturali (http://tagete.xoom.it).
Per ogni sezione del premio – Narrativa, Saggistica e Poesia – riservato a libri editi negli ultimi tre anni, ‘con l’eccezione di opere dei componenti del Consiglio Direttivo’, la giuria ha selezionato una terna di opere – le cosiddette ‘nominations’ – la cui attesa graduatoria finale, in un clima da piccolo Oscar, è stata comunicata solo in sede di premiazione.
Per la Narrativa il 1^ premio è andato a Neuran (Davide Zedda Editore, Cagliari 2010) di Gianlorenzo Casini, il 2^ a La casa dell’Islam (Bietti, Milano, 2009) di Pier Francesco Prosperi e infine 3^ a Racconti del Bastardo. Storia e storie di un angolo di Toscana (Ezechielli, Arezzo 2010) a cura di Nanni Cheli, ; per la Poesia nessun primo premio ma 2^ premio a Opificio dell’amore (Aletti Editore, 2010) di Barbara Sodi ( che ha doppiato il riconoscimento dello scorso anno con la raccolta Sedici) e un 3^ ex aequo a Stagioni sovrapposte e confuse (Montedit, Melegnano 2010) di Franca Canapini e Un cuore analogo di Silvia Pecorini ( Gazebo Libri, Firenze 2009). Novità di questa edizione la fascetta con il logo del Tagete da allegare a ciascun libro per caratterizzare in modo omogeneo la visibilità di questo riconoscimento nelle esposizioni librarie. Le opere premiate, già sorrette da una dettagliata motivazione, saranno oggetto di successive presentazioni a cura dell’Associazione ‘Tagete’.
La commissione di giuria, presieduta dal Prof. Alberto Mancini, docente universitario e scrittore, e composta da autorevoli esponenti come Domenico Massaro e Francesco Solitario (Narrativa), Sergio Angori e Claudio Santori (Saggistica), Donatella Caneschi e Simonetta Conti (Poesia), è stata messa a lunga prova per la numerosa partecipazione di scrittori e case editrici. Una riprova non scontata della ricchezza di spunti e risorse letterarie del territorio aretino, a cui questo concorso permette di dare rilevanza e visibilità e che è stata apprezzata negli interventi degli Assessori Mezzetti e Caroti. Con particolare ricordo e riferimento a Nicola Caldarone, suo ex-insegnante e Presidente di ‘Tagete’, L’assessore Mezzetti ha invitato ad una buona formazione scolastica tramite insegnanti ben preparati e motivanti.
Simona Petrozzi, portavoce del mondo imprenditoriale ed economico, ha sottolineato come l’attività degli scrittori di ‘Tagete’ punti l'attenzione sul patrimonio artistico e culturale della nostra terra, da valorizzare maggiormente anche come risorsa economica del territorio nella prospettiva di un più intenso turismo culturale.
Momento intenso e toccante quello della consegna della statuetta speciale “Premio Opera Omnia”, andata quest’anno a Gino Tellini, nativo di Bibbiena. Tellini ha percorso una lunga e brillante carriera didattica e critica, ha tenuto seminari e corsi presso Università italiane e straniere e ha al suo attivo numerosi saggi critici, in particolare su Alfieri, Leopardi, Manzoni, Verga, Tozzi. Attualmente presso l’Università di Firenze il Prof. Tellini ricopre la cattedra di Letteratura Italiana, succeduto a Lanfranco Caretti – di cui è stato allievo – ed è Direttore del Centro Studi “Aldo Palazzeschi”. L’illustre italianista, grato di questo riconoscimento dalla sua terra di origine, ha ricordato il grande interesse che la letteratura italiana suscita nei più prestigiosi centri di studi internazionali e che deve quindi spronare a diffonderne la conoscenza in modo adeguato.
Particolarmente rilevante la presenza come ospite d’onore del poeta e critico Davide Rondoni, autore di fama nazionale e oltre, giudice unico delle due sezioni di opere inedite riservate ai giovani fino a 25 anni. Per la ‘Poesia Inedita’ Rondoni ha premiato la poesia ‘Immobile’ di Lucia Cagnacci, di Talla, mentre il racconto “Quello che non ti aspetti” di Elisa Gianni di Arezzo ha vinto per il ‘Racconto Inedito’. Alle due vincitrici è andato un buono libri di 100 euro ciascuno, offerti dalle Librerie E d i s o n e M o n d a d o r i di Arezzo.
Davide Rondoni è particolarmente sensibile verso le nuove generazioni, alle quali anche l’Associazione “Tagete” ha aperto la sua collaborazione, in particolare con lo sportello TageteInforma presso l’InformaGiovani (Piazza guido Monaco, Arezzo, martedì ore 16-18). Per questo la mattina del 3 dicembre, su iniziativa dell’Associazione, si è svolto un vivace incontro, coordinato dalla Vicepresidente Patrizia Fazzi, tra il poeta bolognese e alcune classi del Liceo Scientifico “Francesco Redi”, alle quali Rondoni ha parlato del ruolo della parola poetica, con particolare riferimento alla didattica della letteratura italiana nelle scuole superiori a cui egli ha dedicato il recentissimo pamphlet “Contro la letteratura” (Il Saggiatore), una ‘lettera aperta’ a docenti e allievi che ha suscitato non poco scalpore per la provocatoria ‘proposta’ di rendere ‘facoltativo’ l’insegnamento della letteratura italiana nelle scuole superiori piuttosto che affidarlo a professori soporiferi o demotivanti…Argomento che Rondoni ha riproposto anche in sala provinciale (e chissà cosa ne avranno pensato i tanti ‘Grandi’ aretini affrescati magnificamente nella parete e anche loro a volte un po’ incompresi…).
In apertura e chiusura della bella cerimonia – a siglare il legame tra musica, scuola e letteratura – brani musicali per flauto e chitarra eseguiti da Gregorio Soriente e Lavinia Massai, allievi del Liceo Musicale “Francesco Petrarca” di Arezzo.