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Ciolfi: lettera aperta a Marco Meacci, segretario provinciale del PD

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Ciolfi: lettera aperta a Marco Meacci, segretario provinciale del PD
Alberto Ciolfi

Arezzo – «Caro Marco, leggo le tue dichiarazioni ai giornali, così non posso fare a meno di ricordarti che “Cambia l'Italia”, l’area che fa riferimento a Ignazio Marino, per propria scelta, non fa parte di alcun organismo dirigente del Pd aretino. Coloro che si richiamano alla componente e che sono all'interno di qualche organismo, lo hanno fatto e lo fanno, legittimamente, a titolo personale e non in rappresentanza dell'area.

Il sottoscritto faceva parte delle assemblee provinciale e comunale come membro di diritto, ma come perfettamente sai anche tu, senza diritto di voto. Per questo motivo, tramite lettera, ho chiesto di non far più parte di tali organismi, restando un semplice iscritto del Circolo “Aurora”.

Venendo al tuo riferimento circa la riunione della Direzione Comunale di Arezzo, della quale, ti rammento, io non faccio parte, mi pare singolare che la Direzione stessa abbia preso importanti decisioni a fronte di una convocazione fatta per SMS e senza alcun ordine del giorno. Quindi, mi permetto di dissentire dalla tua interpretazione.

I consigli del Segretario sono sempre ben accetti, ma mi preme anche ricordarti che, come iscritto al Pd, è da settembre che sollecito il mio partito perché indica, in tempo utile, le primarie per scegliere il candidato a sindaco nei comuni chiamati, tra poco, alle urne. Una richiesta che è la normale conseguenza di quanto prescritto dagli adempimenti statutari, che è poi la posizione più volte espressa dal responsabile provinciale di “Cambia l'Italia”.

Le primarie di coalizione. Ovvio! Ma se la coalizione non le vuole? Allora, naturalmente, si debbono aprire le procedure per le primarie di partito, indicando: data, termine ultimo per la presentazione delle candidature, tetto di spesa, sottoscrizione di un codice di comportamento e di autodisciplina, sottoscrizione del programma e altro ancora.

Ad Arezzo, le primarie non si dovrebbero svolgere solo in assenza di un candidato alternativo al sindaco uscente. Ma qui sta il bello! Ad oggi, come sarebbero possibili candidature alternative a Fanfani se il Pd (o la colazione) non indice le primarie? Ti ricordo, inoltre, che con la nascita del Pd le candidature alle cariche monocratiche si avanzano “personalmente”, e questo vale anche per Arezzo e il suo sindaco uscente che, quindi, può tranquillamente ri-proporsi.

Troppa burocrazia? Un partito dal ruolo troppo notarile? Non lo so! So solo che: questo è il Partito Democratico! Esistono le regole statutarie, il partito e dirigenti hanno il dovere di rispettarle e farle rispettare. So anche che, se questo non viene rispettato, grave è il rischio della delegittimazione, un percorso pericoloso che dovrebbe preoccupare per primo proprio te, come segretario provinciale.

Chi chiede le primarie non è un incendiario. Bisogna smettere di far credere che la colpa per l'incendio è di chi ha dato l'allarme; e il primo che dovrebbe smettere sei proprio tu, visto che sei il massimo responsabile del partito.

Anche a noi dell’area di Ignazio Marino, preme il futuro del Pd e di tutte quelle amministrazioni che a breve andranno al voto.

Le primarie sono l'occasione che permette al Pd e a tutto il Centro Sinistra, di riannodare il filo rosso con gli iscritti, simpatizzanti ed elettori; l'opportunità di ricucire un rapporto con il “nostro” popolo, per affrontare, insieme ed unitariamente, la prossima campagna elettorale. Le primarie come strumento per ricreare, nel Centro Sinistra, un clima di fiducia e di sostegno; un rinnovato entusiasmo che vada ben oltre la competizione.

Infine ti chiedo. Può forse apparire “provocatorio” che, sul futuro di Arezzo, sulla destinazione di aree importanti come la Cadorna e la Lebole, si possano confrontare, all'interno del partito, anche idee diverse?

E' possibile che dentro un grande partito, come vuole essere il Pd aretino, possano dialogare sensibilità diverse?

E' possibile che chi non la pensa come la maggioranza possa, per questo, non essere escluso?

E' possibile garantire un minimo di accesso democratico anche a minoranze come “Cambia l'Italia”?

E' possibile che anche gli iscritti partecipino alla soluzione dei problemi?

E' forse “frazionistico”, a pochi mesi dalle elezioni comunali di Arezzo, sapere con quale coalizione e con quale programma andremo al voto?

Queste sono alcune delle domande che, come area, ti abbiamo posto sin dallo scorso giugno. Purtroppo, ad oggi, nessuna risposta.
Nell'imminenza delle festività, invio i miei più sentiti auguri a te, ai tuoi cari e a tutto il Pd.»

Alberto Ciolfi