Arezzo – Nel corso dell’ultimo fine settimana i Carabinieri del Comando Provinciale di Arezzo hanno intensificato i servizi preventivi, finalizzati alla prevenzione dei reati contro la persona e il patrimonio, nonché dello spaccio di stupefacenti e dell’abuso di alcool, spesso causa di gravi incidenti.

Sabato scorso i Carabinieri della Compagnia di Cortona hanno denunciato in stato di libertà per porto di armi od oggetti atti ad offendere un 33enne della Valdichiana e un 39enne brasiliano, a cui venivano sequestrati alcuni coltelli di genere vietato.

Sempre i militari dell’Arma di Cortona hanno inoltre denunciato in stato di libertà un 30enne, pakistano, per omessa esibizione senza giustificato motivo di documenti attestanti la regolare presenza nel territorio dello Stato.

il 20 novembre i Carabinieri della Stazione di Arezzo hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza alcoolica un 29enne, albanese, residente nel Valdarno.

Il 21 novembre i Carabinieri della Stazione di Palazzo del Pero, a seguito di accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti un 22enne, residente in Arezzo. Lo stesso, il 16 novembre scorso, era stato fermato alla guida di un auto, insieme ad un 21enne ed entrambi erano stati denunciati, perché trovati in possesso di 30 grammi di marijuana.

Ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Arezzo hanno denunciato in stato di libertà per tentato furto aggravato un 33enne, brasiliano che, recatosi presso un supermercato di Arezzo, prelevava alcuni capi di abbigliamento, del valore di circa un centinaio di euro, tentando di allontanarsi senza pagare, ma venendo identificato dai militari dell’Arma.

Sempre ieri i Carabinieri della Compagnia di Bibbiena hanno denunciato in stato di libertà un 27enne della provincia di Pistoia, responsabile di una ditta di pulizie, per avere impiegato 7 cittadini di origine sudamericana, privi di contratto di assunzione.

Due dei detti stranieri, un 32enne e un 24enne, entrambi originari dell’Honduras, ma residenti in Firenze, venivano inoltre denunciati in stato di libertà, perché sprovvisti di permesso di soggiorno e di documenti di identificazione.