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Crisi del pomodoro: necessarie nuove basi per i rapporti di filiera

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Crisi del pomodoro: necessarie nuove basi per i rapporti di filiera

Arezzo – «Purtroppo, la crisi del pomodoro da industria, questo anno, si è fatta sentire in modo consistente anche tra gli agricoltori della nostra Provincia, provocando ingenti perdite economiche.
Le relazioni difficili, all’interno di questa filiera, sono ormai una costante da tantissimi anni e a questo punto non possono essere che affrontate con interventi e comportamenti incisivi e coerenti.
Quanto è avvenuto negli anni è frutto di una programmazione carente, che ha alimentato comportamenti non corretti all’interno della filiera.

Nonostante l’intervento della Regione Toscana, l’emergenza di quest’anno è stata provocata, principalmente, dal mancato rispetto delle previsioni contrattuali; pur in presenza di produzioni qualitativamente buone, le condizioni di pagamento sono state sensibilmente al di sotto di quanto previsto contrattualmente; il ritiro del prodotto a 4-5 centesimi al Kg non è assolutamente sufficiente a coprire i soli costi di produzione.

Va, però, tenuto ben presente che, a livello nazionale, nel solo 2009, il fatturato dell’esportazione del trasformato ha superato 1.3 miliardi di euro, dimostrando che il settore è tutt’altro che in crisi e che è possibile valorizzare le produzioni del nostro pomodoro.

Se si vuole mantenere una filiera efficiente è quindi necessario mettere in atto una seria programmazione della produzione di pomodoro da industria, una contrattazione sul prezzo partendo dai costi di produzione, decisa entro l’anno e non a campagna iniziata.

Infine, è indispensabile definire regole di etichettatura che forniscano al consumatore le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente cosa acquistare.»

Dott. Gianluca GHINI
Direttore Confagricoltura Arezzo