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Crisi Grecia, ‘serve risposta forte’

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Crisi Grecia, ‘serve risposta forte’

WASHINGTON – Barack Obama parla ancora una volta con Angela Merkel della crisi in Grecia, assicurando l'impegno di Washington a sostenere gli impegni per la stabilizzazione e "una forte risposta finanziaria". E' stato lo stesso presidente americano a rendere noto il suo colloquio con il cancelliere tedesco, durante la dichiarazione che ha rilasciato sulla pubblicazione dei nuovi dati sul lavoro negli Usa. "Ho chiarito – ha precisato Obama – che gli Stati Uniti sostengono questi sforzi e continueranno a cooperare con le autorità europee e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) durante questo periodo critico".
Dal canto suo la cancelliera tedesca ha ribadito la necessità di un "inasprimento della disciplina di bilancio" e un'"accelerazione" degli sforzi di regolamentazione del settore finanziario. "Occorre mostrare determinazione per rafforzare il patto di stabilità e di crescita eventualmente anche attraverso modifiche del Trattato Ue" ha dichiarato poi la Merkel sottolineando che tutti i paesi e "non solo la Grecia", devono fare degli sforzi per rispettare "rapidamente" il patto di stabilità.
Le dichiarazione arrivano alla vigilia del vertice dei leader dell'Eurozona a Bruxelles: sul tavolo la necessita di rafforzare il coordinamento e conomico dei Paesi dell'area euro. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, i 16 sono sostanzialmente d'accordo sulla necessità di dare un segnale forte ai mercati sulla volontà politica di difendere l'euro, "le divergenze riguardano piuttosto come dare concretezza a questa volontà". In discussione, in particolare, il cosiddetto 'meccanismo anticontagio' che alcuni Paesi – Spagna, Portogallo e Irlanda in testa – vorrebbero venisse istituito al più presto, per evitare, in caso di necessità, le lungaggini e i ritardi che hanno acuito la crisi greca. Ma chi sarebbe chiamato a finanziare questo meccanismo? E quali sarebbero le condizioni poste ai Paesi che dovessero accedervi? La cancelliera tedesca Angela Merkel, pur avendo mostrato un atteggiamento più "cooperativo" rispetto alle settimane scorse, ovviamente resiste: il punto fermo della sua posizione è che non puo' tornare a Berlino senza essere riuscita a far passare l'idea di misure "lacrime e sangue" nei confronti dei Paesi meno virtuosi.
Presente anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che fin dal mattino ha tenuto costantemente i contatti con i vertici di Francia, Spagna e con il presidente della commissione Ue Manuel Barroso, prima di incontrarli, come accaduto con la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il portoghese Josè Socrates. "L'obiettivo del governo italiano -è la posizione ufficiale di palazzo Chigi- è quello di raggiungere una soluzione comune e condivisa, in grado di mettere l'Europa nelle condizioni migliori per fronteggiare la crisi". Per difendere l'euro, rafforzare l'Europa e l'Unione monetaria "servono misure chiare, concrete ed efficaci" e non certo i "messaggi di buone intenzioni" dice poi il Cavaliere nel corso degli incontri bilaterali avuti a Bruxelles.