Home Politica ‘Crisi Wave’: il festival,anche ridimensionato, deve tornare a casa

‘Crisi Wave’: il festival,anche ridimensionato, deve tornare a casa

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Arezzo – «Ormai il nome Arezzo Wave evoca quella mastodontica colletta che l'Amministrazione Comunale ha messo in piedi per riuscire a ricavare i necessari 250.000 Euro per riportare il Love Festival a casa per il suo 25° compleanno. Si potrebbe chiamare Operazione "CRISI WAVE".
Aldilà delle battute, però, Arezzo Wave ha rappresentato nel nostro territorio, non solo una settimana di musica, ma un modo per tenere accesa la luce sulla nostra città per tutto l'anno.Sfotunatamente, anche per vicende che hanno ben poco a che fare con la musica, per dirla tutta.
Detto questo, sebbene a causa della situazione economica in cui versa la nostra comunità non si dovesse riuscire a mettere insieme quella somma, non è detto che dobbiamo abbandonare quel progetto che ha portato ad Arezzo tantissime promesse musicali e culturali, che adesso sono grandi realtà.
Si può pensare di ragionare con il Patron Mauro Valenti una soluzione che salvi il Festival anche con risorse più ridotte magari ripensando il modello di organizzazione e di finanziamento della manifestazione.
Questo vuol dire anche non fermarsi alla dicotomia "Io organizzo, tu paghi", ma misurare insieme tutte le formule per un Festival a misura di città, provando anche a risolvere quelle contraddizioni che allontanano alcuni nostri concittadini da questa importante esperienza di aggregazione.
Tutto questo per dare anche questa opportunità alla nostra città, da affiancare ed armonizzare con chi, in questi ultimi anni, ha perseguito nella difficile strada di promuovere occasioni di incontro per i ragazzi all'insegna della musica e dell'arte.
Chiedo all'Amministrazione di non interrompere i colloqui con Mauro Valenti, ma di trovare insieme la ricetta giusta per un Arezzo Wave 2011. Magari senza l'artista da 100.000 Euro, ma con il Comunale di Arezzo pieno di gioia.»

Matteo Bracciali
Resp. Area Giovani PD