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Cure palliative, via libera del Senato al Ddl

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ROMA – Via libera del Senato, all'unanimità, al Ddl sulle cure palliative e le terapie del dolore. Obiettivo del disegno di legge, creare una rete di hospice e strutture, partendo da quelle già esistenti sul territorio. Il provvedimento, più restrittivo sulla prescrizione medica di oppiacei, torna alla Camera per l'approvazione definitva. Il Ddl "non resterà una legge manifesto", un provvedimento su carta non attuato nella realtà o applicato a macchia di leopardo, ha assicurato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, prima del voto finale.
"Il Governo – afferma Fazio – si impegna, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a garantire la piena attuazione in tutte le Regioni nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza (Lea). E a promuovere, se necessario, la destinazione di risorse vincolate del Fondo sanitario nazionale e, infine, a fare in modo che la Relazione annuale alle Camere non sia un atto formale, ma una reale verifica dell'implementazione delle reti di cure palliative e terapia del dolore nel nostro Paese"
Il testo licenziato da Palazzo Madama è più restrittivo rispetto a quello che ha ottenuto il via libera della Camera lo scorso 16 settembre, che prevedeva per i farmaci antidolore, tra cui gli oppiacei, la possibilità di prescrizione anche attraverso la sola ricetta bianca. Ma su questo punto si sono sollevate le critiche dell'opposizione, a partire da quelle mosse dal presidente della Commissione d'inchiesta sul Ssn Ignazio Marino.
Il provvedimento approvato dal Senato prevede invece che i farmaci antidolore vengano prescritte anche mediante ricettario rosso in uso anche presso i medici di famiglia, limitando quindi la prescrizione ai soli camici bianchi dipendenti dell'Ssn ed escludendo quelli che operano all'interno di strutture private. "Un oncologo di fama internazionale come Umberto Veronesi, per esempio – sintetizza Marino – non potrà prescrivere sul suo ricettario 10 milligrammi di morfina per il suo paziente perché non possiede il ricettario del Servizio sanitario nazionale".
A ostacolare la strada, anche il parere della Commissione Bilancio, che ha sollevato dubbi sulla copertura economica di questo passaggio della misura. Il Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare la possibilità di trovare una risposta a questa esigenza, dando ad "ogni medico abilitato alla professione – come sottolineato da Marino – la possibilità di prescrivere farmaci per il dolore, come succede d'altronde in altri Paesi. Tra gli altri Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada. E' inaccettabile", a detta dell'esponente del Pd, che cio' non avvenga anche in Italia.
Il Senato ha dato inoltre via libera a un ordine del giorno, presentato dai radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, con il quale si potrebbe aprire alla possibilità, finora preclusa, di produrre in Italia farmaci a base di cannabis finora prescrivibili ma acquistabili soltanto grazie all'importazione dall'estero.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute