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‘Dalla Resistenza al Comune democratico’

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Arezzo – Il ciclo di conferenze “Politica e istituzioni ad Arezzo dall’alto medioevo all’età contemporanea”, organizzato dalla Società storica aretina in collaborazione con il Comune di Arezzo, si avvicina alla conclusione. Martedì 23 novembre Agostino Coradeschi parla sul tema “Dalla Resistenza al Comune democratico” ovvero degli anni compresi fra il 1944 e il 1963. L’incontro è in programma, come di consueto, nell’auditorium Aldo Ducci di via Cesalpino, alle ore 17,30.
Dopo la Liberazione, nel luglio 1944, la città inizia la nuova stagione della democrazia, ricostruendo quanto distrutto dalla guerra. La lotta politica diventa subito aspra e ancor più dopo le elezioni del 1948, in un mondo che sta dividendosi nei due blocchi egemonizzati da URSS e Stati Uniti. Da prettamente agricolo, il territorio di Arezzo e la città in particolare cambiano faccia, diventando un’area con numerose imprese industriali (in primis Lebole e Gori & Zucchi, poi Unoaerre), capaci di attirare migliaia di abitanti dai Comuni limitrofi. La città viene ininterrottamente guidata da giunte di sinistra, tutte con sindaco socialista, eccettuata la parentesi del 1956-1957, quando il Comune è retto da un commissario di governo. Ma un contributo significativo allo sviluppo aretino viene anche da Amintore Fanfani, statista democristiano, sempre attento alle esigenze del ‘suo’ territorio. Il periodo si chiude con forti tensioni all’interno della maggioranza sull'attuazione del Piano regolatore che nel luglio 1963 portano alle dimissioni del sindaco Vinay. Ma già alla metà degli anni Cinquanta la città era stata duramente colpita dallo “scandalo Ingic”, che vide coinvolta quasi l'intera classe politica.
Laureato in Pedagogia (indirizzo storico sociale) ed in Lettere (indirizzo storico) presso l’Università di Siena, Facoltà di Arezzo, Agostino Coradeschi si dedica da più di un decennio a lavori di ricerca storica contemporanea, con una particolare attenzione al periodo del dopoguerra e all’attività del movimento politico cattolico nel XX secolo. E’ socio fondatore della Società storica aretina ed autore di pubblicazioni (la prima nel 1998 sulle origini della DC aretina) e di saggi (l'ultimo, “Fascismo e Antifascismo, guerra e Resistenza”, in “Storia di Arezzo: stato degli studi e prospettive”, edito nel 2010).
Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze della Società storica aretina si è proposto di ricostruire le sedi del potere civico nelle varie epoche, i gruppi sociali e gli uomini che hanno retto la città, i meccanismi e le strutture di governo, lo scontro ed il confronto fra portatori di interessi diversi e talvolta contrastanti, nelle loro interazioni con il mondo esterno alla città. La conferenza conclusiva è in programma il 30 novembre, quando Nino Materazzi tratterà degli ultimi decenni del Novecento, dalla nomina a sindaco di Aldo Ducci (1963) all’elezione di Paolo Ricci, primo sindaco di Arezzo del dopoguerra di area non-socialista (1995). Tutti gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.

Nella foto: Partigiani e soldati inglesi il giorno della Liberazione di Arezzo, 16 luglio 1944 (Foto Club La Chimera).