Home Politica Dichiarazione del capogruppo dell’UDC Simone Palazzo

Dichiarazione del capogruppo dell’UDC Simone Palazzo

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Arezzo – «A tutti i livelli la politica, sia nazionale che locale, si sta occupando di temi che riguardano singoli soggetti. Se è giusto chiarire posizioni di eventuale conflitto di interessi o questioni riguardanti la sicurezza nazionale, è pur vero che non bisogna dimenticare il cosiddetto Paese reale. Ci sono situazioni che non conquisteranno mai gli onori delle cronache, forse perché le famiglie che non arrivano a fine mese non "tirano" più a livello di cronaca, ma la difficile congiuntura economica continua a gravare sui nuclei familiari. La politica, deputata a creare per questi soggetti le condizioni migliori per uscire dalla crisi, sembra più che altro ripiegata su stessa, tesa a risolvere i propri problemi più che quelli del Paese che governa.

Per questo motivo, in qualità di capogruppo dell’Unione di Centro in Provincia, faccio appello affinché tutte le forze politiche siano unite per mettersi al servizio dei cittadini e rilanciare la proposta del quoziente familiare, ovvero più figli meno tasse, che magari non è la soluzione di tutti i mali ma potrebbe essere un punto di partenza per venire concretamente incontro alle esigenze delle famiglie.

Già sembra che qualcosa si muova, come anche richiesto espressamente nell'ambito del Forum della famiglia. Pare, infatti, che il presidente Enrico Rossi sia intenzionato a introdurre un nuovo redditometro che dovrebbe favorire soprattutto i nuclei familiari con figli minori, anziani e disabili. Un punto sul quale, peraltro, l’UDC si batte da tempo. L’istituzione di un quoziente famiglia che preveda maggiore equità per l’accesso ai servizi è uno strumento che si sta diffondendo con successo in alcune importanti città italiane, tra cui Parma e Roma. Sarebbe un bel risultato se anche Arezzo potesse presentare un’esperienza del genere, offrendo sostegno alle coppie giovani e ai gruppi familiari numerosi; l’Unione di Centro aretina si batterà in consiglio provinciale perché ciò avvenga.»