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Dichiarazione del capogruppo UDC alla Provincia Simone Palazzo

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Arezzo – «Mentre attendiamo i risultati riguardanti l’andamento del turismo ad Arezzo e provincia nell’estate 2010, sorge la necessità di condividere alcune riflessioni. Sembra che in molti si siano accorti che la cultura può rappresentare una risorsa, di fatti il turismo che si pratica ad Arezzo non è certo quello di Rimini o della Versilia, ma un turismo prettamente culturale. Se da un lato sono ormai tanti a sostenere che il rilancio di questo settore darebbe una boccata di ossigeno all’economia, creando addirittura nuovi posti di lavoro, dall’altro non si vede un vero e concreto impegno che vada al di là delle parole, si vive in un clima di constante campagna elettorale quando i cittadini, le associazione e gli esercenti avrebbero bisogno di una guida chiara. Le istituzioni, anziché concertare con gli operatori del settore strategie e promozioni, non fanno altro che proclami ai quali non segue nulla, se non una tattica ad excludendum perpetrata con il solo fine di garantire qualche poltrona. Anzi, rimangono impotenti anche di fronte alla possibilità di chiudere la Agenzia di promozione turistica, come emerso nelle scorse settimane. Se è vero che la suddetta Agenzia non sempre ha funzionato come doveva, è anche vero che trasferire la promozione turistica a livello regionale, quindi a Firenze, vuol dire scomparire definitivamente dai circuiti "che contano" e diventare tristemente una città di imprenditori ex ricchi. I settori che hanno trainato Arezzo nel dopoguerra, ormai, sono in crisi pressoché irreversibile e comunque, se mai una ripresa vi sarà, non avverrà nel breve periodo. Istituzioni sane, che abbiano a cuore il benessere dei cittadini che amministrano, dovrebbero trovare nuove vie di sbocco e guarda caso queste vie di sbocco ad Arezzo e provincia sono a cielo aperto: vie, piazze, chiese, monumenti. Personaggi illustri che hanno fatto la storia non solo aretina o toscana, come Giorgio Vasari, sono quasi completamente ignorati. Mentre l’anno prossimo ci saranno le celebrazioni vasariane, nella città che gli ha dato i natali non è dato sapere quali saranno le iniziative in programma. Un ritardo nell’organizzazione che è costato caro in termini di promozione turistica perché i vari tour operator avrebbero avuto bisogno di conoscere con un certo margine di anticipo le manifestazioni previste, in modo da poterle inserire nei loro circuiti. In città, invece, la politica dell’orticello ha impedito che si facesse un’adeguata scelta di persone da coinvolgere, la totale mancanza di nozioni di marketing commerciale ha fatto il resto. Arezzo e provincia meritano di più, fortunatamente molti concittadini se ne stanno accorgendo.»