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E’ giallo sull’incidente di Lech Kaczynskie

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E’ giallo sull’incidente di Lech Kaczynskie

MOSCA – Nella cabina di pilotaggio del Tupolev-154 precipitato lo scorso 10 aprile a Smolensk, nella Russia occidentale, con a bordo una folta delegazione di alto rango polacco tra cui il presidente Lech Kaczynski, erano presenti altre persone oltre ai membri dell'equipaggio. A renderlo noto sono gli inquirenti russi che indagano sulla sciagura aerea, precisando che uno dei passeggeri presenti nella cabina poco prima dello schianto è già stato identificato.
Tatiana Anodina, capo della commissione per l'aviazione civile di Mosca che indaga sulla sciagura, ha spiegato che l'esame delle scatole nere ha permesso di escludere le ipotesi di guasto tecnico, attacco terroristico e incendio o esplosione a bordo dell'aereo, su cui hanno perso la vita 96 persone. Le voci registrate nella cabina di pilotaggio, udite tra i 16 e i 20 minuti prima dello schianto, sono ancora in corso d'analisi da parte degli inquirenti, che sarebbero vicini a identificare un secondo passeggero presente nella cabina.
Lo sviluppo delle indagini potrebbe dunque confermare l'ipotesi, inizialmente esclusa dagli inquirenti, che qualcuno avesse esercitato pressioni sul pilota del volo di stato polacco perché provasse ad atterrare, malgrado la nebbia sull'aeroporto militare e gli avvertimenti in senso contrario dei controllori di volo.
Secondo voci circolate subito dopo l'incidente, infatti, il presidente Kaczynski avrebbe insistito per atterrare a Smolensk nonostante dalla Polonia fosse stato consigliato di scendere su Minsk, in quel momento in pieno sole, ma a 200 km dal sito dell'eccidio di Katyn, di cui la delegazione polacca si accingeva a ricordare il settantesimo anniversario.

Articlolo scritto da: Adnkronos