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Ecco il monumento della memoria casentinese

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Ecco il monumento della memoria casentinese

Ponte a Poppi – Dopo il battesimo ufficiale avvenuto all’Eremo di Camaldoli ecco prendere forma il modello del monumento “La Fonte della vita”, opera bronzea voluta dall’Associazione Culturale Castello di Sarna per simboleggiare la memoria collettiva casentinese.

A tempo di record infatti il maestro scultore Franco Tanganelli ha realizzato il modello della scultura che verrà posizionata all’interno della rotonda “Il porto” e sarà la porta d’ingresso verso la città di Poppi.

Il progetto “Fonte della vita”, nato su iniziativa dell’Associazione Culturale Castello di Sarna e sposato appieno dalle amministrazioni comunali casentinesi, dai professionisti locali e dell’artista scultore Franco Tanganelli, è infatti pronto per l’edificazione finale, che trasformerà il progetto in realtà.

Il racconto storico e collettivo della Fonte della Vita va dunque avanti: dopo la presentazione del progetto ecco pronto il modello della scultura. Ora manca solo la parte finale della realizzazione e la parte finale del percorso voluto dall’Associazione casentinese, che consegnerà a Poppi e a tutto il Casentino un luogo storico, legato alla memoria del territorio.

“La Fonte della vita” rappresenterà infatti il simbolo di due comunità, quella casentinese e quella monastica, e rappresenterà un legame vitale da tramandare alle future generazioni nella segno della speranza di vita e della fiducia nel prossimo.

“Con la Fonte della Vita abbiamo realizzato un’opera con un forte richiamo alla storia del nostro territorio – ha affermato il maestro Franco Tanganelli, autore del modello – “Il porto” e tutto l’insieme del Ponte a Poppi, sono infatti uniti in modo indivisibile alla storia dell’ordine Monastico di Camaldoli, alle foreste Casentinesi, all’acqua, nonché al lavoro di tutta la Sua gente”.

“L’opera che tra poche settimane verrà completata rappresenta un tronco di albero come quelli che venivano trasportati da Camaldoli al “Porto“e poi in Arno fino a destinazione. Insomma una scultura che trasuda storia e memoria condivisa e che avrà una forma simile ad una “fonte“, che farà da richiamo alla “Fontebuona“ presso la quale trovò la nascita il Monastero di Camaldoli”.

Non resta dunque che aspettare la parte finale del racconto “la Fonte dalla vita”, la seconda parte della storia di questo simbolo della collettività casentinese. Appuntamento dunque alla prossima parte del racconto quando Poppi e il Casentino avranno finalmente il proprio luogo della memoria.