Home Cronaca Ennesimo suicidio in carcere, detenuto si è tolto la vita a Rebibbia

Ennesimo suicidio in carcere, detenuto si è tolto la vita a Rebibbia

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ROMA – Ennesimo suicidio in carcere. E' accaduto ieri sera a Roma. "Un detenuto si è impiccato nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso", sottolinea all'ADNKRONOS il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. La vittima, Daniele Bellante, aveva 31 anni ed era originario di Vittoria. "Questo suicidio – sottolinea Marroni – è l'ennesimo, drammatico, campanello di allarme sulla situazione che si vive nelle carceri italiane, che speriamo stavolta non rimanga inascoltato".
Quello di Bellante è il secondo suicidio registrato nelle carceri del Lazio dall'inizio del 2010. A quanto appreso dal Garante, l'uomo, un collaboratore di giustizia, era detenuto in una cella singola e si è tolto la vita impiccandosi con una striscia di tessuto appesa alla sbarre della finestra. "E' chiaro che in questa vicenda – ha aggiunto Marroni – sono in primis da comprendere i motivi che hanno portato un uomo, che aveva deciso di collaborare con la giustizia, a togliersi la vita. Resta, tuttavia, un innegabile e drammatico quadro di fondo: quello di un'emergenza carceri fatta di esorbitante sovraffollamento, fatiscenza di strutture, carenza di risorse economiche ed umane. Elementi che rendono, di fatto, impossibile il sostegno e l'assistenza ai detenuti e l'attuazione del principio costituzionale del recupero del reo. Una situazione che impone al nostro Parlamento di intervenire con urgenza per indicare una via di uscita a questa emergenza".
Dell'emergenza suicidi in carcere se ne occuperà la Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali. La Commissione presieduta da Leoluca Orlando ha aperto un'indagine sul suicidio di Daniele Bellante. "Ancora una volta – sottolinea Orlando in una nota – un detenuto, nel silenzio, si è tolto la vita. Sono più di venti i suicidi dall'inizio dell'anno: una cronaca drammatica che si aggrava nel corso dei mesi, senza che si mettano in atto soluzioni per contenerla''. Inoltre, aggiunge Orlando, "nell'Ufficio di Presidenza di ieri, la Commissione ha deliberato di effettuare nei prossimi giorni una missione nel carcere di Sulmona, una struttura penitenziaria dove da tempo si registra una situazione di emergenza".
Di turni di 18-20 ore, straordinari, missioni e buoni pasto non pagati parla la Polizia penitenziaria di Piemonte e Valle d'Aosta. A denunciare queste carenze è il l segretario regionale del sindacato autonomo Osapp, Gerardo Romano, che chiede l'intervento del ministro della Giustizia, Angelino Alfano ''per accertare e rimuovere le cause del disagio''. ''Operiamo in condizioni drammatiche e allo stesso tempo estreme – sottolinea in una nota il sindacalista – i veicoli impiegati per le traduzioni dei detenuti sono vecchi, la carenza di organico è gravissima e per giunta lo straordinario per fronteggiarla non viene pagato. I rischi per la sicurezza interna ed esterna sono altissimi – conclude – per questo chiediamo al più presto l'intervento del ministro della Giustizia''

Articlolo scritto da: Adnkronos