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Esche avvelenate: il bilancio del 2009

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Esche avvelenate: il bilancio del 2009

AREZZO – Il fenomeno delle esche e dei bocconi avvelenati nel territorio provinciale continua a destare allarme, ma la sensibilizzazione dei cittadini che in questi anni la Provincia di Arezzo ha cercato di mettere in atto ed il lavoro di controllo e repressione svolto stanno dando buoni frutti. E' questo, in sintesi, quanto emerge dai dati 2009 inerenti agli avvelenamenti di animali, presentati in una conferenza stampa dal Presidente della Provincia, dal Segretario generale dell'ente Gabriele Chianucci e dal vice Comandante della Polizia provinciale Alberto Pedone. "L'aumento del numero delle segnalazioni – afferma il Presidente della Provincia – è certamente un importante risultato degli appelli ai cittadini che abbiamo rivolto in questi anni invitandoli a segnalare e denunciare i casi di avvelenamento. A fronte di questa aumentata sensibilità il fatto che il numero delle segnalazioni sia pressoché stabile significa che siamo riusciti a fare un buon lavoro anche di prevenzione e repressione con iniziative forti quali anche la tabellazione delle zone nelle quali gli avvelenamenti si sono ripetuti. Abbiamo costruito una rete di rapporti con la Usl, i veterinari, le associazioni ed i singoli cittadini che ci permette oggi di presentare un quadro che ci fornisce risultati migliori che in molte altre parti della Toscana". La Provincia è l'ente titolare del coordinamento delle attività su questo settore, così come prevede la legge della regione Toscana del 16 agosto 2001. "I risultati ottenuti – spiega il dottor Gabriele Chianucci – sono il frutto non soltanto della collaborazione tra enti, ma anche di quella fattiva dei cittadini i quali, sempre più consapevoli, si recano dal proprio veterinario qualora ritengano che il malessere del proprio animale di compagnia sia frutto di avvelenamento e così facendo permettono al medico di segnalare alla Provincia la situazione e, qualora i risultati dessero esito positivo, tabellare la zona in cui si è verificato l'accaduto e tenerla sotto osservazione. Nel corso del 2009 i casi di avvelenamento sul territorio provinciale hanno visto un lieve incremento passando dai 64 dell'anno all'anno precedente a 69. Per quanto concerne i dati dei singoli comuni, si evidenzia la diminuzione delle segnalazioni per Arezzo, anche se ancora il dato è comunque preoccupante in quanto i casi pervenuti riguardano situazioni interne al centro della città. In particolare nel territorio del comune capoluogo sono stati colpiti animali da compagnia quali gatti e cani che hanno ingerito i bocconi rinvenendoli in luoghi abituali di passeggio all'interno della città. Sono invece in forte diminuzione, tanto da rappresentare ormai una componente minoritaria al contrario di quanto avveniva qualche anno fa, gli avvelenamenti riconducibili all'attività venatoria mentre, soprattutto in Valtiberina, è ancora vivo il fenomeno degli avvelenamenti legati alla ricerca dei tartufi. La maggior attenzione e sensibilizzazione della collettività ha comunque favorito, in generale, la regimazione dei casi, in particolare in determinate zone in cui si era sempre avuto il maggior numero di avvelenamenti, ma questo non significa che si debba abbassare la guardia poiché il problema resta, come dimostra il fatto che proprio in questi giorni si è registrato l'avvelenamento di quattro gatti nel comune di Bucine", conclude il Segretario generale della Provincia Gabriele Chianucci.