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Esplosivo sequestrato al porto di Gioia Tauro

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Reggio Calabria – (Adnkronos/Ign) – L'Italia era soltanto uno scalo tecnico per il container con le 7 tonnellate di esplosivo sequestrato al porto di Gioia Tauro. Lo hanno spiegato questa mattina il questore di Reggio Calabria Carmelo Casabona, il dirigente della squadra mobile Renato Cortese e il comandante provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria Alberto Reda, incontrando i giornalisti in conferenza stampa.
Il materiale "poteva essere trovato in qualunque posto italiano", hanno precisato gli investigatori sostenendo che Gioia Tauro probabilmente è solo una località casuale del passaggio della nave. Sono esclusi collegamenti con la criminalità organizzata o con quella locale, hanno precisato ancora gli investigatori.
''La quantità veramente impressionante che abbiamo sequestrato lascia pensare che i destinatari possano essere grandi organizzazioni criminali internazionali e forse legate a movimenti terroristici'', ha detto il questore Casabona.
Ogni giorno sono seimila i container di passaggio al porto di Gioia Tauro. In ogni caso, hanno ribadito gli investigatori, l'infrastruttura è sicura e lo dimostra il fatto che l'esplosivo sia stato trovato.
La nave sulla quale è stato trovato l'esplosivo, proveniva dall'Iran. Non è stata accertata la destinazione, anche se si ipotizza che fosse la Siria.

Articlolo scritto da: Adnkronos