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Evadono 16mln di euro al fisco denunciate 5 aziende orafe

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Evadono 16mln di euro al fisco denunciate 5 aziende orafe
gdf arezzo

SAN GIOVANNI VALDARNO – Nell’ambito delle iniziative disposte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo a contrasto dell’economia sommersa e dell’evasione fiscale, i militari della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno recentemente concluso una articolata attività ispettiva nei confronti di cinque imprese, con sede nel valdarno aretino.
L’operazione è il frutto del sistematico approfondimento della posizione dei nominativi emergenti dall’applicazione di criteri connessi ad indici di pericolosità fiscale, tra i quali, nel caso specifico, un’assidua frequentazione di casinò e la disponibilità di auto di lusso, integrata dall’esecuzione di mirate attività di
intelligence.
Sono state così individuate dalle Fiamme Gialle un gruppo di persone, facenti capo alla stessa famiglia, titolari di partite IVA, tutte operanti nel settore del commercio di metalli preziosi, che avevano omesso di presentare le prescritte dichiarazioni annuali dei redditi e dell’IVA, nonostante disponessero di un regolare e fiorente punto vendita, ove pure venivano puntualmente emessi i prescritti scontrini fiscali.
Le attività ispettive, supportate anche dallo strumento delle indagini finanziarie, che hanno consentito di reperire tutte le operazioni bancarie poste in essere dai cinque soggetti, hanno permesso di accertare un’ingente evasione fiscale per quasi 16 milioni di euro di ricavi non dichiarati, circa 5 milioni di euro di IVA e di oltre 14 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione ai fini dell’
IRAP.
I responsabili delle cinque imprese sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Arezzo per i reati tributari previsti dagli articoli 4 (omessa dichiarazione) e 10 (distruzione o occultamento delle scritture contabili) del D. L.vo n.74/2000.
E’ stato accertato, inoltre, che in alcuni casi le imprese coinvolte utilizzavano anche un particolare sistema truffaldino per non pagare la merce acquistata dai fornitori, consistente nel denunciare, dopo aver
emesso gli assegni bancari a saldo degli acquisiti, il loro smarrimento o furto, così da indurre gli Istituti di credito a bloccare i pagamenti.
Anche tali condotte sono state segnalate alla Procura della Repubblica di Arezzo per le ipotesi di reato previste e punite dagli articoli 367 (simulazione di reato) e 368 (calunnia) del Codice Penale.
L’attività di servizio in argomento rientra tra i prioritari compiti istituzionali del Corpo tesi a garantire sia il corretto andamento del mercato, minato da tali sleali comportamenti omissivi, che l’equità fiscale, minacciata dalla mancata partecipazione alla spesa pubblica degli evasori.