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Fanfani riceve il Campione Italiano Superwelter Adriano Nicchi

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Arezzo – Il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani e l’assessore allo sport del Comune di Arezzo Alessandro Caporali hanno ricevuto in Sala Giunta il pugile Adriano Nicchi che si è presentato con la cintura di Campione Italiano dei Superwelter. A Nicchi hanno consegnato una targa a nome di tutta l’amministrazione comunale dove si saluta il nuovo alfiere del pugilato aretino.
Nicchi ha conquistato il titolo al “Pala Fabrizio Meoni” di Castiglion Fiorentino lo scorso 12 novembre durante una serata di grandi emozioni e di tanto spettacolo nella quale il palasport era stipato con oltre 3.000 spettatori mentre le forze dell’ordine erano costrette a tenerne fuori altre centinaia.
“Ho avuto la fortuna di vedere in televisione questo match – ha sottolineato l’assessore allo sport Alessandro Caporali – perché sono state davvero dieci riprese senza respiro contro un avversario difficile. Vogliamo sottolineare questa vittoria che cade in un momento non troppo brillante per lo sport aretino in generale. Per merito di Adriano Nicchi, invece, la città ha usufruito di un ritorno d’immagine e di prestigio mentre il pugilato ha potuto riscoprire il suo antico carattere di nobile arte”.
“A mio padre – ha ricordato il Sindaco Giuseppe Fanfani – piacevano la lotta greco-romana e il pugilato, era amico di Mario d’Agata e si è perfino cimentato nello sport di Adriano Nicchi allenandosi nella palestra di Piazza San Giusto. Quando davano un incontro di pugilato si metteva di fronte alla televisione e non c’era verso di distrarlo. Solo con il tempo ho potuto capire questa sua passione, specialmente grazie alla scoperta delle discipline olimpiche ufficiali. Che erano: lancio del giavellotto, lancio del disco, corsa, lotta greco-romana e, appunto, pugilato. Queste venivano concepite come arti e non è raro vedere ancora raffigurate le gesta degli atleti nei vasi attici, etruschi e romani che sono pervenuti fino a noi. Grazie ancora ad Adriano Nicchi per il coraggio di portare avanti la tradizione di questa disciplina e per avere dato lustro all’intera comunità”.
E a proposito di Nicchi, il neo-campione italiano ha voluto ricordare come per lui “la sfida mondiale non sia affatto chiusa. Io ci spero ancora e, perché no, conquistando il titolo magari ad Arezzo. D’altronde oggi si combatte fino a 40 anni, ci sono campioni che difendono i loro titoli anche a 35 anni per cui, avendone 30, mi sento legittimato a lanciare… il guantone di sfida. E che il mio esempio sia di stimolo a tutti quei ragazzi che vogliono avvicinarsi a questo sport”.