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Forestale: sequestrati 15 chili di caviale importato illegalmente

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Forestale: sequestrati 15 chili di caviale importato illegalmente

Roma – Oltre 100 confezioni di caviale iraniano per un totale di 15 chilogrammi e dal valore commerciale di circa 150 mila euro sono state sequestrate dal Corpo forestale dello Stato all’aeroporto di Fiumicino. Il prezioso alimento era nascosto all’interno dei bagagli di una persona proveniente dalla Turchia e diretto in Tunisia. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per traffico illegale di specie protette dalla Convenzione Internazionale di Washington che tutela il commercio di flora e fauna in pericolo di estinzione.

L’operazione è stata condotta dal Nucleo Operativo Cites della Forestale in collaborazione con il Servizio di Vigilanza Antifrode Doganale dell’aeroporto di Fiumicino durante i controlli finalizzati al monitoraggio dei traffici di caviale nel nostro Paese dopo i diversi allarmi sul commercio illegale. L’attività investigativa, intensificata con l’avvicinarsi delle feste natalizie e la conseguente crescita della richiesta da parte della ristorazione di alto livello, ha lo scopo di verificare che l’introduzione del prezioso prodotto in Italia avvenga in modo regolare.

Il caviale è un bene di lusso per le tavole europee ed internazionali e rappresenta un’enorme fonte di guadagno legale e illegale, ma il suo consumo costituisce un serio rischio di estinzione per le specie di storione da cui si ricava il prodotto più pregiato, in particolare le specie del bacino del Mar Caspio. È costituito dalle uova non fecondate di storioni e pesce spatola, dell’ordine degli Acipenseriformi, un antico gruppo di pesci che vive, sia nelle acque interne, che lungo le coste di 25 paesi tra Europa, Asia e Nord America. Tra le differenti specie il Beluga che può superare le 2 tonnellate di peso. Il suo caviale è tra i più pregiati e richiesti.

Circa l’80 per cento del caviale in commercio in Italia proviene dagli Stati che si affacciano sul Mar Caspio, considerata una delle zone di origine del miglior caviale. Altre zone di origine sono i bacini dell’Amur e del Danubio e il Mar Nero. I principali paesi di provenienza sono quindi l’Iran, la Federazione Russa, il Kazakistan, la Cina, la Romania, l’Azerbaijan e la Bulgaria.

Attualmente il caviale in commercio deve essere accompagnato da certificati CITES che possono essere emessi dalle Autorità competenti di ogni Stato solo se sono stati preventivamente soddisfatti i requisiti richiesti dalla legge. Inoltre, ogni confezione posta in commercio deve essere contrassegnata da un’apposita marcatura ISO con etichetta inamovibile riconosciuta dalla CITES. Il caviale di origini illegali nasconde anche grossi rischi sanitari soprattutto legati al fatto che è un prodotto che va consumato fresco e i canali illeciti non garantiscono le condizioni di mantenimento e di sicurezza dagli inquinanti e dai processi di alterazione ed ossidazione.