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Francesco Macri sulla Convention aretina del PDL

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Francesco Macri sulla Convention aretina del PDL

AREZZO – Dichiarazione del consigliere comunale Francesco Macrì (An verso il Pdl): "A una settimana dall’importante Convention aretina del PDL ad Arezzo mi sembra opportuno fare il punto politico della situazione politica per Arezzo, la Toscana e l’Italia visto che l’evento sembra aver sancito due traguardi per il grande partito del centrodestra italiano.
Prima di tutto è emersa una grande coesione fra le due “anime” principali del passato, FI e AN, fuori da ogni retorica e finzione. Una coesione che si fonda sul rispetto dell’ampio consenso dei cittadini i quali hanno sempre chiesto, per l’appunto, di essere rappresentati da una classe dirigente, non solo capace ed efficiente ma, innanzitutto, fortemente unita in ogni sua battaglia politica.
La seconda e non meno importante questione è quella dell’ampio pluralismo interno. Il PDL sembra ormai avviato a essere un grande partito “Repubblicano” sul modello U.S.A. dove possono convivere tensioni ideali conservatrici e cristiano-cattoliche accanto ad ambizioni riformiste di matrice laica e liberale.
Queste considerazioni spingono a dire che l’evento aretino può considerarsi come l’atto fondativo della forza politica che sarà protagonista dei prossimi decenni, anche quando il grande artefice Berlusconi non guiderà più il PDL, lasciando alla storia del paese la più importante traccia che un uomo politico possa imprimere, ovvero una buona classe dirigente, valori e metodi capaci di guidare la nazione verso il suo domani.
Tale convincimento non è tratto da vani pronunciamenti retorici; al contrario deriva dalla sensazione scaturita dal clima di estrema convinzione apparso negli interventi dei vari leader che si sono susseguiti dal palco del Centro Affari aretino. Un coeso gruppo di politici e uomini di governo consci della portata storica del loro impegno e della loro capacità di governare il paese. Certo è che i tempi di evoluzione e cambiamento della società e dei temi politici impongono che questo grande evento debba rappresentare anche un efficace stimolo per affrontare le sfide presenti e prossime; per dare prova definitiva del fatto che l’azione politica a livello regionale e locale sarà della stessa sostanza espressa a livello nazionale.
Un bel “banco di prova” saranno le prossime Regionali, a partire, non tanto dalla figura, ovviamente importantissima, del candidato/a ma, soprattutto, dalla scelta di coloro che siederanno nel parlamento ragionale. L’auspicio è poter assistere a un’azione politica, che sia di maggioranza o minoranza, attiva e competente, creativa e positiva, capace di far clamore per la “freschezza” delle idee e dei comportamenti. Quindi ci piacerebbe una formazione di uomini e donne preparati e volitivi, in grado di imprimere alle politiche regionali uno stile e un passo nuovo.
Di poco meno urgente ma parimenti importante sarà “vestire degli stessi abiti” la politica locale/comunale. In questo caso il PDL dovrà essere capace di intercettare e rispondere a bisogni molto più particolari e mettere in campo un’azione straordinariamente inclusiva verso la cittadinanza e i suoi corpi intermedi, e far sì che i cittadini possano non solo eccitarsi di fronte ai successi nazionali del partito ma entusiasmarsi per uomini e progetti capaci di definire, promettere e realizzare un migliore domani per la città."