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Gli Sbandieratori festeggiano 50 anni: una mostra sui nostri alfieri

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Gli Sbandieratori festeggiano 50 anni: una mostra sui nostri alfieri

AREZZO – 50 anni e non sentirli: un compleanno davvero importante per gli Sbandieratori della Giostra del Saracino. L’assessorato al turismo del Comune di Arezzo allestisce al Centro di accoglienza turistica “Benvenuti ad Arezzo” nei locali di Piazza della Libertà la mostra che celebra l’anniversario. Il titolo è: “Del maneggiar l’insegna. Il maneggio della bandiera nei secoli”. Appuntamento dal 5 agosto al 5 settembre tutti i giorni dalle 10 alle 19 con ingresso libero.
Per il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, che ha visitato la mostra assieme al vicesindaco Giuseppe Marconi e all’assessore al turismo Camillo Brezzi, si tratta di “rendere il dovuto omaggio a chi da mezzo secolo porta in giro per il mondo il nome di Arezzo avvicinando la nostra città ai più svariati popoli. Sbandieratori, in sostanza, fa rima con ‘ambasciatori’ perché così vanno considerati questi ragazzi che stanno peraltro, noto con piacere, arricchendosi di nuove leve a garanzia di un ricambio generazionale che consentirà, fra altri 50 anni, di festeggiare sempre… tutti assieme, il secolo di vita”.
L’impianto espositivo è in realtà strutturato in due sezioni: la prima, rispettivamente nella sala d’ingresso e nella sala 2, è specificatamente dedicata al cinquantenario dell’associazione, in collaborazione con il fotoclub Chimera.
La seconda, nelle stanze 3, 4 e 5 è curata dal maestro di bandiera Giovanni Nardoni da Ascoli Piceno. Questa seconda sezione è distinta in sette argomenti: origini, storia ed evoluzioni della bandiera; storia del tricolore italiano; origini, ruoli ed evoluzione della figura dell’alfiere/portabandiera; i lanzichenecchi, il ruolo e la figura dell’alfiere nei reparti armati lanzichenecchi, antesignano del moderno sbandieratore; incisioni di J. Kobel con insegne del Sacro Romano Impero; i manuali tecnico-didascalici dello sbandieramento militare ed artistico con incisioni del manuale di Renner e Heubler (1645), del manuale di Francesco Ferdinando Alfieri (1648) e dal “Die Kleine Fahnenschule” di Mayer (1679); dai codici militari ai linguaggi narrativi contemporanei.
Un totale di 25 pannelli roll/up delle dimesioni di 80 x 200 centimetri; 5 espositori di 48 x 120; 2 pannelli forex 48 x 115; sagome a grandezza naturale di sbandieratori in atteggiamento plastico tratti dai codici; una statua in travertino e un tripode che sostiene le tre bandiere del tricolore italiano.
Il curatore Giovanni Nardoni: “l’attrazione fatale nei confronti della bandiera e degli esercizi fatti con essa trova origine nel 1967 quando come sbandieratore del sestiere di Porta Romana della Quintana di Ascoli Piceno partecipai alla prima edizione dei Giochi internazionali degli antichi sport della bandiera, nelle gare di singolo e coppia acrobatico, riportando il terzo posto in entrambe le categorie. La sede dei giochi era proprio Arezzo, depositaria di un famoso gruppo di sbandieratori. Così sentii la necessità di allargare le conoscenze e gli orizzonti su questo magico mondo della bandiera. E molti dei contatti culturali utili ad approfondire culturalmente questa mia nuova passione furono aretini: il professor Florido Magrini, al quale dedico con piacere e orgoglio tutta la mostra, e il professor Vittorio Dini. A loro aggiungo Luciano Artusi di Firenze e il mio primo maestro Danilo Ciampini di Ascoli Piceno. Indagine dopo indagine, ricerca dopo ricerca, sono arrivato alla scoperta dell’esistenza di veri e propri manuali militari. Questi manuali didattici dati alle stampe fra fine 500 e inizio 600 erano ricchi di incisioni con dettagliate didascalie riguardanti le modalità di esecuzione dei volteggi che hanno rivelato l’anima di questi due valori: bandiera e alfiere”.

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