AREZZO – Mettere in rete soggetti e competenze per l’innovazione. Questo è l’intento della Rete Telematica Regionale Toscana, istituita dalla legge regionale 1 del 2004, gestita e sviluppata non solo dalla Regione Toscana ma anche dagli enti che per primi hanno investito in tale progetto come il Comune di Arezzo. Ne fanno parte le agenzie regionali, gli enti e le aziende sanitarie pubbliche e, mediante apposite convenzioni, i comuni singoli o associati, le province, i circondari istituiti ai sensi della legislazione regionale vigente, la città metropolitana, le comunità montane.
Il Comune di Arezzo, in occasione dell’ultima assemblea svoltasi a Firenze della rete telematica, ha ricevuto vari premi per alcuni progetti: i funzionari Rodolfo Ademollo e Tommaso Gramigni nell’ambito della “Rete degli Archivi”, il premio per aver contribuito a “dematerializzare” un processo operativo; i funzionari Mario Corsetti e Miretta Mancioppi nell’ambito della “Rete della semplificazione amministrativa – SUAP”, il premio per aver garantito competenza e attività dei tavoli tecnici che compongono la rete degli esperti; i funzionari Paola Buoncompagni e Lucia Del Brenna e l’assessora alla partecipazione Aurora Rossi nell’ambito della “Rete della Partecipazione / Town Meeting”, il premio per la promozione e diffusione di eventi di partecipazione e innovazione, anche attraverso la rete dei PAAS (Punti per l’Accesso Assistito ai Servizi).
La rete regionale è sia uno strumento fondato sui concetti di condivisione degli obiettivi, cooperazione e compartecipazione, al fine di produrre e sostenere processi di innovazione, sia un’infrastruttura tecnologica diffusa su tutto il territorio regionale, interconnessa a Internet, interoperante con il Sistema Pubblico di Connettività, la prima rete unitaria della pubblica amministrazione.
“È soprattutto – sottolinea uno dei premiati del Comune di Arezzo, l’assessore Aurora Rossi – un’opportunità. La rete sviluppa nuovi rapporti fra le pubbliche amministrazioni e fra queste e i cittadini, le imprese e la società per favorire innovazione tecnologica e organizzativa e la promozione delle risorse della Toscana. Non è dunque una rete di soli fili, ma un intervento organico per lo sviluppo. Registro con piacere che le nostre attività per la promozione della partecipazione popolare, dopo Montaione e Bucine, trovano un’ulteriore consacrazione a livello regionale, in un contesto che premia la capacità di raccogliere le sfide della società dell’informazione e della comunicazione”.