AREZZO – La partita disputata sabato sera al PalaCaselle tra il Free Basket Arezzo e la Baloncesto Firenze doveva essere una riprova di quanto di buono fatto vedere dalla ragazze di coach Santucci nelle ultime due uscite, una prova del 9 per sapere se le aretine avessero veramente recuperato lo smalto perso nel nefasto mese di Gennaio. Così è stato. Anche se il risultato può ingannare, le fiorentine non sono mai sembrate così nettamente inferiori alle padrone di casa ed anche se è hanno subito uno scarto massimo di 21 punti (48-27), grazie alla loro veemenza agonistica, che le caratterizza da quando hanno cambiato allenatore, sono riuscite a non farlo aumentare ed anzi lo hanno ridotto fino al –16 finale. Questo loro nuovo modo di approcciarsi alle partite ha fatto sì che Firenze, anche se sconfitta, uscisse da campi difficili come Empoli e Livorno sempre a testa alta. Arezzo, considerato il notevole divario tecnico e atletico, ha prima messo al sicuro il risultato per poi sfruttare l’occasione di effettuare degli esperimenti soprattutto in fase difensiva. Nota ancora negativa per Santucci è un’infermeria che non ne vuol sapere di svuotarsi. Infatti anche sabato ha dovuto fare a meno di Rossini, in panchina ma convalescente (mai entrata sul parquet), Mori, assente per infortunio ad una mano, e con Mealli e Pertugi ancora a mezzo servizio. In evidenza invece capitan Sbragi (Barbara), con 12 punti e 11 rimbalzi a referto, la sorella Roberta (Foto), anche lei con 12 punti a segno ed una Savelli in netta ripresa (12 punti anche per lei) e vero cervello della squadra. Anche le altre si sono ben comportate ed hanno apportato il loro contributo sia in fatto di punti che di intensità difensiva. Il risultato ottenuto dal Free Basket è un risultato importantissimo in chiave play off, considerato che la Baloncesto Firenze vista sabato sera al PalaCaselle potrebbe giocare dei brutti scherzi alle altre pretendenti alla post season, specialmente tra le mura amiche.

FBA – BALONCESTO FIRENZE 59 – 43
Parziali: 18–8, 32–18, 45–31, 59–43