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Il futuro istituzionale del casentino: le priorità della CGIL

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Arezzo – Attivo dei delegati sindacali delle aziende private e pubbliche e dei pensionati Cgil sul futuro degli assetti istituzionali del Casentino. Mentre si attendono chiarimenti sul “Comune unico”, il sindacato ribadisce che “la trasformazione giuridica ed economica attualmente in atto e che interessa in particolare la Comunità Montana non deve penalizzare il tessuto civile e produttivo casentinese”.
La Cgil ha individuato, nel corso dell’assemblea, una serie di punti programmatici e ribadito che “fondamentali sono le deleghe istituzionali fin qui affidate e gestite dalla Comunità Montana (controllo del territorio attraverso la bonifica, forestazione, assetto idrogeologico) soprattutto in relazione alla garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali di tutto il personale, precario e di ruolo”.
Secondo il sindacato “continuerà ad essere fondamentale la qualità con la quale queste deleghe saranno programmate e gestite. Come CGIL crediamo e intendiamo che queste continuino ad essere totalmente gestite in Casentino. Il soggetto gestore (che già la finanziaria della Regione Toscana potenzialmente individua) è l'Unione dei Comuni. Sollecitiamo i Sindaci e i consigli Comunali a superare di slancio differenze e posizioni politiche nell'interesse della comunità casentinese. Che il dibattito avviato determini quindi decisioni che garantiscano la programmazione e la gestione delle deleghe istituzionali conservando così anche la gestione delle risorse e la ripartizione all'interno del nostro territorio”.
La Cgil pone particolare attenzione alla gestione delle risorse attribuibili sulla delega alla agricoltura già trasmessa e consegnata alla Provincia. “L'utilizzo indifferenziato delle risorse, senza che vengano introdotti dei correttivi per il calcolo dei requisiti, dato che siamo di fronte a zone montane, rischia di impoverire l'attività agricola nella comunità casentinese. Sulle deleghe, che negli anni si erano aggiunte alla Comunità Montana del Casentino, come quella sul sociale si apra un dibattito coinvolgendo i soggetti interessati e organizzazioni sindacali. Chiediamo inoltre a tutti i Sindaci del Casentino di condividere con noi la necessità di prorogare il protocollo firmato nello scorso aprile riguardo l'utilizzo da parte dei Comuni dei lavoratori percettori di indennità di mobilità e di Cigs in attività di LSU”.
La piattaforma rivendicativa del Sindacato dei Pensionati provinciale e territoriale offre l'opportunità di prendere decisioni, richiedendo sia una omogeneità di tariffe tra i vari comuni del Casentino, che strutture e servizi utili a tutti.. La CGIL sostiene questo percorso, rivendicando la gestione e la programmazione di risorse che storicamente sono affidate alla Comunità Montana e che il risparmio realizzato tramite la trasformazione nell’Unione dei Comuni resti nel territorio e quindi reinvestito a beneficio della comunità casentinese.
La Cgil annuncia infine l’intenzione di chiedere “immediatamente un tavolo di confronto sia con le categorie economiche che con le istituzioni, per affrontare non solo i futuri assetti istituzionali in Casentino al fine di confrontarsi sulle ricadute in termini occupazionali e dei servizi, ma anche per riprendere gli argomenti da noi illustrati nel documento presentato nel novembre del 2009, nel quale fin da allora sostenevamo l'importanza del fare sistema, sostenendo come priorità la viabilità legata allo sviluppo del settore logistica e distribuzione, l'utilizzo al meglio delle risorse del territorio e la necessità di avere un ospedale di comunità, con lo spirito, anche conflittuale se necessario, ma per individuare collettivamente degli obbiettivi e dei percorsi costruttivi e utili per l'intera comunità casentinese”.

Articlolo scritto da: CGILArezzo